La struttura conventuale, aperta nel 1622, al momento è abitata da soli tre frati. La chiusura sarebbe stata determinata dalla mancanza di vocazioni
I francescani dell'Ordine dei frati minori hanno deciso di lasciare, dopo 400 anni, il convento di Giugliano in Campania (Napoli). Ma il sindaco Nicola Pirozzi si oppone alla chiusura e ha inviato oggi una lettera a papa Francesco ricordando che "un'intera parte della mia città è cresciuta, ha vissuto e vive all'ombra di quel monastero ed ha sempre trovato lì ristoro spirituale ed umano".
Le parole del sindaco Pirozzi
"La mia - prosegue il sindaco - è una terra martoriata, asfissiata dal problema ambientale (la cosiddetta Terra dei fuochi) e dalla crisi di valori che colpisce quei luoghi dove la criminalità coinvolge soprattutto le nuove generazioni. In questo contesto il monastero ed i frati sono sempre stati un punto di riferimento soprattutto per le nuove generazioni che nel silenzio delle stanze del convento hanno trovato e trovano ancora oggi la tranquillità per incontrarsi e studiare". "Mi sono rivolto a Lei - prosegue il primo cittadino - nella speranza che questa decisione possa mutare. La mia città, i miei cittadini non meritano di essere privati di un riferimento spirituale che sentono parte della loro esistenza", aggiunge il sindaco.
Il convento
La struttura conventuale, aperta nel 1622, al momento è abitata da soli tre frati. La chiusura sarebbe stata determinata dalla mancanza di vocazioni. Con quello di Giugliano chiuderebbero, a partire dalle prossime settimane, anche altri conventi delle province di Napoli e Caserta.
Intanto per venerdì prossimo è annunciata una fiaccolata per le strade di Giugliano per invitare i responsabili dell'Ordine a rivedere la decisione.