I due, già detenuti a Secondigliano, erano stati arrestati lo scorso giugno insieme ad altre tre persone per una tentata estorsione nei confronti del gestore della sala scommesse
Per anni era stato costretto a pagare come tangente all'organizzazione criminale dei "Lepre", attiva nella zona del Cavone di piazza Dante, a Napoli, la somma di 4.500 euro l'anno, divisa in tre rate: un incubo, per il gestore di un centro scommesse. Ora, però, la polizia ha ricostruito il giro estorsivo e neutralizzato i responsabili. Giovedì scorso, infatti, ha eseguito un'ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di F. L. di 22 anni e di S. F. di 26, per il reato di estorsione aggravata dal metodo mafioso.
La vicenda
I due, già detenuti a Secondigliano, erano stati arrestati lo scorso giugno insieme ad altre tre persone per una tentata estorsione nei confronti del gestore della sala scommesse. Le indagini svolte successivamente hanno però consentito di accertare che questi già da molto tempo era costretto a versare il pizzo all'organizzazione dei Lepre: una estorsione continuata di cui, secondi gli inquirenti, sono responsabili le due persone cui è stato notificato in carcere il provvedimento d'arresto.