L'attaccante ha raccontato l'infortunio a un'emittente radiofonica nigeriana: "Per molte notti non ho potuto dormire, non ci riuscivo, dal dolore mi era impossibile anche mangiare. Nella mia mente, avevo già programmato il mio ritorno dopo l’intervento chirurgico"
“L’infortunio che ho subito contro l’Inter è stato come un’esperienza pre morte”. L’attaccante del Napoli ha definito così lo scontro con Skriniar avvenuto durante il match tra i partenopei e i nerazzurri a San Siro nel novembre del 2021, che ha causato al giocatore fratture multiple e scomposte dell’orbita e dello zigomo sinistro. “Posso spiegare solo io come mi sono sentito, perché il viso era mio e il corpo era mio, sono l’unico che sa cosa ho provato”, ha raccontato Osimhen all’emittente radiofonica nigeriana in lingua inglese Wazobia FM, come riportato dal Corriere della Sera.
Le dichiarazioni
“Sono riuscito ad uscire dal campo da solo, senza barella, ho capito che potevo gestirlo - ha aggiunto l’attaccante -. Quando sono arrivato in ospedale, ho detto al mio medico che sarei stato fuori per due settimane al massimo. Dalle radiografie era venuto fuori che avevo molteplici fratture ossee che hanno dovuto rimuovere e riparare di nuovo all’interno. Ho qualcosa come 18 viti sotto la mascella”, ha detto ancora Osimhen, che dopo l’infortunio è costretto a scendere in campo con una mascherina protettiva sul viso. “Ne ho passate tante: per molte notti non ho potuto dormire, non ci riuscivo, dal dolore mi era impossibile anche mangiare. Ma alla fine sono un leone e conosco il tipo di mentalità che ho. Nella mia mente, avevo già programmato il mio ritorno dopo l’intervento chirurgico”, ha concluso.
