A fronte di un prestito di poche migliaia di euro le vittime si sono trovate a versare rispettivamente 82mila e 96mila euro in meno di dieci anni
A fronte di un prestito di poche migliaia di euro, si sono trovati a versare rispettivamente 82mila e 96mila euro in meno di dieci anni. Una spirale costituita da minacce e violenze dalla quale hanno deciso di uscire denunciando la loro situazione alle forze dell'ordine. Così oggi i carabinieri della stazione di Boscoreale (in provincia di Napoli), in esecuzione di un'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip del tribunale di Torre Annunziata, su richiesta della Procura oplontina, hanno proceduto all'arresto di quattro persone: per loro le accuse sono di usura e tentata estorsione.
Le indagini
L'attività di indagine è scaturita dalla denuncia presentata da due vittime, che nel 2013, per far fronte rispettivamente a spese necessarie per il pagamento di un premio assicurativo di 2.500 euro e di alcune scadenze per un importo di 500 euro, avevano chiesto un prestito ad una persona, pattuendone la restituzione tramite il pagamento di rate settimanali da 250 euro l'una, più ulteriori dazioni della stessa entità in caso di mancato o ritardato pagamento delle rate. Una volta entrate nella tipica spirale del prestito ad usura, le vittime si erano ritrovate a versare all'autore del prestito, fino a febbraio 2022, rispettivamente la somma complessiva di 82.000 e 96.000 euro, con la pretesa di ulteriori pagamenti a copertura degli ''interessi maturati'' a causa dei ritardi.
Procuratore Torre Annunziata: “Gravi minacce”
''Le indagini, iniziate nel gennaio 2022 e proseguite per circa due mesi - spiega il procuratore della Repubblica di Torre Annunziata, Nunzio Fragliasso - hanno permesso di documentare le continue gravi minacce esercitate nei confronti delle vittime, da parte della persona con cui era stato originariamente contratto il debito, che risultava essere coadiuvata da altre tre persone, tutte partecipanti al recupero illecito delle somme di denaro''. Ulteriori riscontri sono arrivati da specifiche perquisizioni domiciliari, che hanno permesso di rinvenire e sequestrare la documentazione che di fatto attesterebbe la contabilità relativa all'attività usuraria e l'entità del danno economico subito dalle vittime.