Sparatoria a Qualiano, l'indagato al gip: "Ho agito per paura"

Campania

Il giudice di Napoli Nord Vera Iaselli ha deciso per la convalida del fermo con emissione di ordinanza in carcere. Il 37enne è accusato di tentato omicidio plurimo, rapina aggravata, detenzione e porto abusivo d'arma da fuoco

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Ha ammesso di aver sparato, seppur puntando l'arma verso il basso, ma di averlo fatto per paura di essere aggredito, e non per vendicarsi. E' quanto ha dichiarato davanti al gip, nel corso dell'interrogatorio di garanzia, il 37enne M. B. fermato dai carabinieri nella notte tra sabato e domenica 29 maggio dopo aver ferito a colpi di pistola quattro giovani all'esterno di un bar di Qualiano, nel Napoletano. L'uomo si era procurato l'arma rapinando una guardia giurata, che è stata minacciata con il coltello.

Convalidato il fermo

Il giudice di Napoli Nord Vera Iaselli ha deciso per la convalida del fermo con emissione di ordinanza in carcere. Il 37enne, rimasto all'istituto di reclusione napoletano di Poggioreale, è accusato di tentato omicidio plurimo, rapina aggravata, detenzione e porto abusivo d'arma da fuoco.

L'interrogatorio

Nel corso dell'interrogatorio si è parlato anche del possibile movente, ovvero una o più aggressioni subite qualche giorno prima dal 37enne per mano dei quattro ragazzi, ma l'uomo sul punto è stato vago, peraltro spiegando che la sera in cui ha sparato non aveva riconosciuto i quattro ma aveva esplosi i colpi in basso dove c'era un gruppetto di persone da cui si sentiva minacciato, e solo quando è stato arrestato e gli sono stati comunicati i nomi delle vittime, ha capito che si trattava di ragazzi che conosceva ma solo di vista, con i quali dunque non aveva frequentazioni.

Alcune sue affermazioni sembrano essere contraddette dalle risultanze investigative: i carabinieri della Compagnia di Giugliano, coordinati dalla Procura di Napoli Nord (sostituto Giuseppe Vitolo), hanno infatti accertato che l'aggressore e le quattro vittime si conoscevano bene e vivevano nello stesso posto, che l'aggressione al 37enne in effetti c'era stata, e che l'uomo, come emerso dalle immagini delle telecamere di videosorveglianza, ha sparato ad altezza d'uomo, dunque per uccidere, e non verso il basso come emerso in sede di udienza di convalida.

Le ipotesi

Bisognerà poi capire se al momento del fatto il 37enne fosse poco lucido per l'assunzione di alcol o di qualche sostanza stupefacente, anche perché l'uomo è un tossicodipendente iscritto al Sert. La sera del fermo non gli sono state fatte le analisi, anche se è probabile che le abbia poi fatte in carcere. Nei prossimi giorni il legale della difesa potrebbe fare istanza al Tribunale del Riesame di Napoli e chiedere la concessione dei domiciliari in una struttura per tossicodipendenti. "Confidiamo nel lavoro serio e professionale della Procura affinché si capisca cosa è effettivamente accaduto - dice l'avvocato - il mio assistito è dispiaciuto per quello che ha fatto".

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