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Covid, intesa raggiunta in Ue: sarà malattia professionale
Gli Stati, i lavoratori e i datori di lavoro che partecipano al Comitato consultivo Ue per la sicurezza e la salute sul lavoro hanno raggiunto l’accordo sulla necessità del riconoscimento nei settori dell'assistenza sanitaria e domiciliare, dei servizi sociali e nei settori in cui sono maggiori le attività con un rischio accertato di infezione. Ai Paesi è stato chiesto di aggiornare gli elenchi nazionali delle patologie legate alle attività lavorative, poi saranno chiamati ad adattare le legislazioni nazionali
Il Covid-19 sarà riconosciuto come malattia professionale nei settori dell'assistenza sanitaria e domiciliare, dei servizi sociali, e nei settori in cui sono maggiori le attività con un rischio accertato di infezione. Ad arrivare all’accordo sulla necessità del riconoscimento sono stati i governi europei, i lavoratori e i datori di lavoro che partecipano al Comitato consultivo Ue per la sicurezza e la salute sul lavoro (Ccss)
Il Comitato ha anche chiesto a tutti i Paesi membri di aggiornare il proprio elenco nazionale delle patologie legate alle attività lavorative. "L'Unione europea ha raggiunto proprio in queste ore un accordo che riconosce il Covid-19 come malattia professionale e ha chiesto a tutti i Paesi membri, e dunque anche all'Italia, di aggiornare il proprio elenco nazionale delle patologie legate alle attività lavorative", ha confermato in una nota anche l'Enpam, Ente di previdenza dei medici e dei dentisti
Ora, in vista di una nuova raccomandazione attesa entro la fine dell'anno, la Commissione aggiornerà la sua raccomandazione sulle malattie professionali. Gli Stati membri saranno poi chiamati ad adattare le loro legislazioni nazionali