Il boss dei Casalesi Nunzio De Falco è deceduto in una clinica di Tora e Piccilli (Caserta) a 72 anni
È morto nella notte in una clinica di Tora e Piccilli (Caserta) il boss dei Casalesi Nunzio De Falco, 72 anni, condannato all'ergastolo perché riconosciuto come il mandante dell'omicidio di Don Giuseppe Diana, il sacerdote ucciso a Casal di Principe il 19 marzo del 1994 (LA STORIA).
Noto negli ambienti criminali come 'O lupo, Nunzio De Falco fu arrestato a Valencia, in Spagna, nel novembre del 1997 ed estradato in Italia nell'aprile del 2000. De Falco è stato condannato a due ergastoli, come mandante dell'omicidio di don Diana e dell'omicidio di Mario Iovine, tra i fondatori del clan dei Casalesi, ai vertici della cupola camorristica di Casal di Principe, ucciso a Cascais in Portogallo il 6 marzo del 1991.
Il decesso
De Falco era gravemente malato e per questo motivo era stato scarcerato l'11 aprile scorso dal magistrato di sorveglianza di Napoli e posto ai domiciliari a casa della sorella a Villa Literno (Caserta); a seguito di un aggravamento delle sue condizioni di salute era stato portato qualche giorno fa nella clinica del Casertano. Per i funerali è probabile che la Questura di Caserta, come per altre situazioni analoghe, disporrà il divieto di corteo funebre con benedizione della salma direttamente al cimitero prima della tumulazione.
Le polemiche
De Falco era stato scarcerato due volte negli ultimi mesi per le sue gravi condizioni di salute ed era stato sempre posto ai domiciliari a casa della sorella; in entrambe le circostanze, le decisioni dei giudici hanno sollevato polemiche, così come avvenne per l'episodio della scarcerazione in piena pandemia dell'altro esponente di spicco dei Casalesi, anch'egli gravemente malato, Pasquale Zagaria, fratello del capoclan Michele. De Falco in particolare è stato scarcerato la prima volta il 26 luglio del 2021 dal magistrato di sorveglianza di Sassari, essendo in quel momento detenuto in Sardegna, quindi è tornato in carcere ad inizio 2022 nell'istituto napoletano di Poggioreale e poi di nuovo scarcerato su istanza del suo difensore Gaetano Pastore e nonostante il parere contrario della Procura di Napoli.
In occasione della sua scarcerazione a luglio dell'anno scorso, aveva preso posizione Emilio Diana, fratello del sacerdote. "Probabilmente mio fratello, da prete, avrebbe perdonato, ma io non sono un prete e non perdono un assassino come Nunzio De Falco. Doveva morire da solo in cella. Non ce l'aspettavamo - aggiunse nella circostanza Emilio Diana - anche perché sarebbe stato più giusto che un assassino come De Falco morisse in carcere. Invece potrà morire con l' affetto dei suoi familiari, cosa che mio fratello non ha avuto. E' questa la cosa che mi fa star più male".