Napoli, 1750 anni fa nacque San Gennaro, patrono della città

Campania

La nascita del santo viene fatta risalire al 21 aprile del 272. Secondo la tradizione, durante il martirio una nobildonna di nome Eusebia raccolse parte del sangue del vescovo Gennaro in due ampolle, oggi custodite nel duomo di Napoli e oggetto di venerazione da secoli

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Ricorre oggi il 1750esimo anniversario della nascita di San Gennaro, vescovo di Benevento e martire, nonché santo patrono della città di Napoli. Di questa figura siamo in possesso solo di notizie incerte, che non permettono di delineare con precisione la sua vita, anche se la sua nascita viene fatta risalire al 21 aprile del 272. Pare poi essere stato decapitato nel 305, probabilmente a Pozzuoli. Secondo la tradizione, durante il martirio una nobildonna di nome Eusebia raccolse parte del sangue del vescovo Gennaro in due ampolle, oggi custodite nel duomo di Napoli e oggetto di venerazione da secoli. Ogni anno, infatti, i fedeli attendono la liquefazione del sangue del santo (il cosiddetto “miracolo di san Gennaro”), nella quale il popolo napoletano ha sempre voluto vedere un auspicio positivo per il futuro della città, mentre una sua assenza o un prolungato ritardo è visto come fatto negativo, in quanto presagio di possibili calamità.

La ricorrenza della liquefazione

La liquefazione avviene ogni anno il 19 settembre, anniversario del martirio di san Gennaro, il primo sabato di maggio, giorno in cui si ricorda la prima traslazione del corpo da Pozzuoli alle catacombe di Napoli, e il 16 dicembre, anniversario della terribile eruzione del Vesuvio fermata, secondo la fede dei napoletani, proprio dal santo. Oltre che a Napoli, la liquefazione si verifica quasi simultaneamente a Pozzuoli, sulla pietra che la tradizione ritiene sia stata usata per la decapitazione. Fin dalle origini, il culto di san Gennaro si è diffuso rapidamente sia nelle Chiese d’Occidente che in quelle d’Oriente.

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