Mario Draghi a Napoli per il Patto per la città, protesta disoccupati

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"Dobbiamo ammettere l'esistenza di una 'questione meridionale'  - ha spiegato il premier nel suo intervento -, ma dobbiamo allo stesso tempo evitare che si riduca a sterili rivendicazioni. L'Italia tutta ha bisogno che Napoli e il Mezzogiorno siano un motore del Paese". Proteste fuori dal Maschio Angioino, luogo dell'incontro, dove è stato esposto uno striscione con la scritta 'No armi, sì lavoro, Draghi puos e sord!"

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Il premier Mario Draghi è a Napoli per la firma del Patto per la città, accolto dal sindaco Gaetano Manfredi e dal presidente della regione Vincenzo De Luca. Proteste fuori dal Maschio Angioino, luogo in cui si svolge l'incontro, dove dalle prime ore di stamattina è stato esposto dal movimento 'Disoccupati 7 novembre' uno striscione con la scritta "No armi, sì lavoro, Draghi puos e sord! (posa i soldi, ndr)". Tensioni tra manifestanti e polizia si sono verificate durante la visita del premier alla basilica di Santa Maria alla Sanità.

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L'accordo

In base all'accordo siglato dal Governo e dal Comune di Napoli, secondo quanto stabilito nell'ultima Finanziaria per aiutare i Comuni capoluogo delle Città metropolitane in gravi difficoltà economiche e finanziarie, lo Stato verserà nelle casse comunali circa un miliardo e 300 milioni di euro spalmati in 20 anni.

"Italia ha bisogno che Napoli e il Mezzogiorno siano un motore del Paese"

"I Comuni sono al centro della prospettiva di sviluppo che abbiamo per l'Italia - ha spiegato Draghi nel suo intervento -, il Governo vuole metterli in condizione di poter programmare con maggiore serenità la crescita delle loro comunità. Il Patto per Napoli coincide con il programma di investimenti più significativo nella storia recente del Mezzogiorno". Draghi ha poi aggiunto che "l'obiettivo del piano è colmare i divari territoriali, ormai insopportabili. Il reddito pro capite del Mezzogiorno è infatti poco più della metà di quello del Centro-Nord e il tasso di disoccupazione è più del doppio". Durante la presentazione del patto per Napoli il premier ha poi affermato che "dobbiamo ammettere l'esistenza di una 'questione meridionale', ma dobbiamo allo stesso tempo evitare che si riduca a sterili rivendicazioni. Dobbiamo affrontarla con urgenza, determinazione, unità. Perché l'Italia tutta ha bisogno che Napoli e il Mezzogiorno siano un motore del Paese".

"Soldi del Pnrr non possono essere sprecati"

Nel suo intervento Draghi ha specificato che "i finanziamenti pubblici sono una condizione necessaria, non sufficiente, per il rilancio del Sud. Il Pnrr richiede a tutti noi un salto di qualità nella gestione della spesa. Il piano va completato entro il 2026. Non possiamo lasciare che questi soldi vadano perduti o sprecati, come purtroppo è accaduto in passato ad altri, a molti, fondi europei". Sulla possibilità di eventuali infiltrazioni mafiose il premier ha spiegato che "il Pnrr ci impone di difendere la cultura della legalità" e ha assicurato che "il Governo non intende tollerare infiltrazioni mafiose nella gestione dei soldi del Pnrr".

"Giovani devono poter coltivare i sogni nella propria terra"

"Dobbiamo saper investire su chi è stato lasciato ai margini della vita economica - ha sottolineato il presidente del Consiglio -. Mi riferisco in particolare alle donne e ai giovani, le cui difficoltà a trovare un lavoro ben pagato sono allo stesso tempo una causa e una conseguenza dei ritardi di crescita del Mezzogiorno". L'impegno del Governo consiste nel "promuovere la partecipazione delle donne al mercato del lavoro, e dare ai giovani l'opportunità di coltivare i loro sogni nella propria terra, se lo desiderano", ha aggiunto. "Nel 2020, il tasso di occupazione delle donne in età lavorativa era di appena 35,1% al Sud, a fronte del 62% nel Centro-Nord. Nel Mezzogiorno, il tasso di disoccupazione giovanile era del 35% - al Nord del 15% - ha ricordato -. L'assenza di opportunità ha portato a un'emigrazione massiccia: si stima che, tra il 2002 e il 2020, oltre un milione di persone abbia lasciato il Sud, di cui circa il 30% laureate". 

Manfredi: "Momento fondamentale per il rilancio dell'azione amministrativa"

"La sua presenza è un riconoscimento di vicinanza e attenzione del Governo e di tutto il Paese. Le sono grato, grazie per essere qui oggi", ha affermato il sindaco Manfredi aprendo il suo intervento al Maschio Angioino. "La firma - ha aggiunto - rappresenta un momento fondamentale per il rilancio dell'azione amministrativa e per un futuro migliore perché l'attuale situazione è un quadro desolante a causa di una crisi strutturale in un quadro esterno difficile a causa della pandemia e della situazione internazionale'".

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La giornata di Draghi a Napoli

"Grazie per l'accoglienza splendida", ha detto Draghi salutando al suo arrivo il sindaco Manfredi e il governatore De Luca. Hanno partecipato alla presentazione del Patto anche il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Roberto Garofoli, e il presidente del Consiglio comunale, Enza Amato. Alle 12, presso la Basilica Santa Maria della Sanità, il premier ha incontrato i profughi ucraini accolti in queste settimane dai volontari della Fondazione di Comunità San Gennaro. Presenti il vescovo ausiliare di Napoli Gaetano Castello, il console ucraino Kavalenko Maksym e padre Antonio Loffredo che ha illustrato la storia del tempio. A seguire la visita delle catacombe di 'San Gaudioso' gestite dalla Cooperativa sociale La Paranza.

Presidio di protesta, fermato il traffico

Sono circa 300 i rappresentanti di diverse associazioni cittadine, da Usb a "7 Novembre", che si sono riuniti al vertice di piazza Municipio, separata da un lungo cordone di forze dell'ordine dal Maschio Angioino. Al centro della protesta le decisioni di aumenti della spesa militare del governo ma anche rivendicazioni per casa e lavoro. I manifestanti hanno occupato la sede stradale in Piazza Municipio, fermando il traffico in entrambe le corsie. Un'ampia parte dei manifestanti ha lasciato il marciapiede della piazza, invadendo con gli striscioni di protesta la strada. A seguirli la polizia e i carabinieri. A mezzogiorno i partecipanti hanno lasciato la piazza. Tra loro anche i "no green pass" che hanno tentato di entrare nel Mcdonald's di Piazza Municipio senza mascherina, ma sono stati fermati dalla Guardia di Finanza e dalle porte sbarrate del locale. Alcuni dei movimenti hanno dato appuntamento ai manifestanti per sabato alle 16 in Piazza del Gesù contro " la guerra in Ucraina e l'imperialismo della Nato", è scritto su uno striscione.

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Momenti di tensione dopo la visita nel rione Sanità

Momenti di tensione si sono verificati al momento dell' uscita di Draghi da una porta laterale della basilica di Santa Maria alla Sanità. Alcune decine di contestatori hanno lanciato grida e insulti. Poco più avanti in piazza è stato aperto uno striscione con la scritta "meno soldi agli arsenali, più soldi agli ospedali" da parte del comitato San Gennaro che ha protestato contro il rischio di chiusura dell'omonimo ospedale del quartiere. Davanti alla Basilica alcuni contestatori hanno inveito contro il sindaco Manfredi e in due hanno cercato di aggredirlo ma sono stati bloccati dalla polizia. Gli agenti del reparto mobile in tenuta antisommossa hanno fronteggiato, a 200 metri dalla piazza della Basilica, un cinquantina di aderenti ai centri sociali, che hanno acceso fumogeni e gridato slogan contro Draghi e il Governo.

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