I due sono accusati rispettivamente di simulazione di reato e possesso di segni distintivi contraffatti e detenzione abusiva di armi, ricettazione e omessa denuncia ad autorità di polizia
Ha denunciato ai carabinieri di aver subito una rapina nel corso della quale alcuni sconosciuti gli avrebbero sottratto la pistola, ma secondo gli investigatori l'arma sarebbe stata venduta a un pasticciere. Una guardia giurata e un 66enne sono stati così arrestati, in quanto accusati rispettivamente di simulazione di reato e possesso di segni distintivi contraffatti e detenzione abusiva di armi, ricettazione e omessa denuncia ad autorità di polizia. Oltre ad aver inventato la rapina, il vigilante custodiva nel suo appartamento 9 tesserini della polizia di stato con la sua foto e 3 palette segnaletiche con l'emblema della Repubblica Italiana,
L’indagine
La vicenda ha avuto inizio due giorni fa quando la guardia giurata, un 42enne che abita a Varcaturo, alla periferia di Giugliano, si è presentato dai carabinieri sostenendo di aver subito una rapina. Un racconto che ai militari della stazione di Qualiano non è apparso convincente e sono state così avviate le indagini. In poche ore sono riusciti a scoprire che non c'è stata alcuna rapina. La sua pistola non è stata portata via da sconosciuti ma è stata venduta per 500 euro. Dal pasticciere 66enne. I carabinieri lo hanno raggiunto in pasticceria all’alba, dove hanno trovato l’arma, una Beretta calibro 9 completa di serbatoio. Nel locale anche 60 proiettili dello stesso calibro. Nella sua abitazione hanno trovato (e sequestrato) 49mila euro in contante la cui origine non stata ancora chiarita. Il 66enne è finito in carcere. La guardia giurata, invece, risponderà di simulazione di reato e possesso di segni distintivi contraffatti.