Napoli, droga e associazione mafiosa: ordinanza di custodia cautelare per 26 persone

Campania
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I soggetti sono indiziati anche di omicidio in concorso, detenzione e porto di armi da fuoco, rapina e atti persecutori. Il provvedimento è stato emesso dal gip del tribunale cittadino, su richiesta della Dda

Nelle prime ore di oggi la squadra mobile ha eseguito un'ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip del tribunale di Napoli, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di persone legate al gruppo Silenzio (che fa affari illeciti nel cosiddetto rione del Bronx del quartiere San Giovanni a Teduccio di Napoli), tra i quali figurano i vertici, ritenute gravemente indiziate di associazione di tipo mafioso, omicidio in concorso, associazione finalizzata al traffico di droga e detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, detenzione e porto di armi da fuoco, rapina ed atti persecutori. Le misure cautelari in carcere riguardano complessivamente 24 persone, tra le quali figurano componenti della famiglia Silenzio e Rinaldi. Con altre due misure cautelari, invece, il giudice ha disposto i domiciliari per altrettanti indagati.

L'omicidio del 2018

La famiglia malavitosa era una volta legata al clan Formicola: a determinare la scissione fu l'omicidio di Annamaria Palmieri, avvenuto nel gennaio 2018. La famiglia Silenzio è imparentata con i Formicola grazie a un matrimonio: Assuna Formicola, figlia del boss Ciro, è la moglie di Francesco Silenzio, oggi destinatario di un provvedimento cautelare. La Palmieri venne presa di mira e colpita, determinando la separazione tra le due famiglie, in quanto vicina a Maria Domizio, ritenuta la reggente del clan Formicola. Un omicidio deciso perlopiù per motivi personali dai Silenzio. Le misure cautelari sono state notificate anche nei confronti degli esecutori materiale e dei mandanti di quell'omicidio che diede il via a una faida tra i due gruppi familiari imparentati. Secondo quanto emerso delle indagini, oltre ad essere riconducibile alla volontà dei Silenzio di colpire i vertici di Formicola, la decisione di ucciderla, potrebbe anche essere legata alla sottrazione di denaro al marito di Assunta, il boss Francesco Silenzio

Il modus operandi del clan Silenzio

Il clan Silenzio costringeva interi nuclei familiari ad abbandonare le proprie abitazioni, legittimamente occupate, in modo da garantire ai membri ed affiliati della famiglia il controllo militare della loro roccaforte, il cosiddetto "Rione Bronx", nel quartiere san Giovanni a Teduccio di Napoli, e la gestione di tutte le attività illecite, in particolare estorsioni e controllo delle piazze di spaccio. Emerge anche questo dall'ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip di Napoli. E, secondo gli inquirenti, in questo contesto si inquadra anche la ricostruzione del quadro indiziario relativo all'omicidio con cinque colpi di pistola nel cuore del Bronx, di Annamaria Palmieri, avvenuto il 23 gennaio 2018, il primo eclatante delitto finalizzato a dare una feroce dimostrazione del disegno criminoso del gruppo, nonché delle successive azioni riconducibili alla reazione violenta del cartello dei Mazzarella e delle dinamiche criminali correlate al controllo dei flussi di importazione dalla Spagna degli stupefacenti destinati non solo alle piazze di spaccio di San Giovanni a Teduccio, ma anche a quelle di altri quartieri napoletani (Barra, Secondigliano), e di altri comuni della Campania. Annamaria Palmieri era ritenuta il "braccio destro" di Maria Domizio, moglie del boss Ciro Formicola, all'epoca reggente: la accompagnava ai colloqui in carcere insieme con Assunta Formicola, figlia di Ciro.

 

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