Arzano, cinque persone ferite in un agguato

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Tra le cinque persone rimaste ferite, c'è una persona estranea colpita per errore dal commando camorrista. Invece, due dei cinque feriti dovrebbero essere vicini al clan della '167' del centro alle porte di Napoli

Cinque persone sono rimaste ferite in un agguato, ieri sera, avvenuto all'interno di un bar in via Ignazio Silone ad Arzano, alle porte di Napoli. Sul posto sono intervenuti i carabinieri e le ambulanze: i militari stanno passando al setaccio le immagini del sistemi di videosorveglianza della zona. Da quanto risulta, tra le cinque persone rimaste ferite, ci sarebbe una persona estranea colpita per errore dal commando camorrista. Si tratta di un 61enne colpito a un piede. Invece, due dei cinque feriti dovrebbero essere vicini al clan della '167' del centro alle porte di Napoli.

Chi sono i feriti

Rischia la vita, Salvatore Petrillo, quasi 29 anni, ricoverato nell'ospedale di Giugliano, pregiudicato e sorvegliato speciale, imparentato con il ras della zona Pasquale Cristiano, quest'ultimo ritenuto a capo del gruppo criminale che ha la sua roccaforte nel rione "167" di Arzano. Il ras Cristiano, che era agli arresti domiciliari, lo scorso giugno è finito di nuovo in carcere perché sorpreso a bordo di una Ferrari durante un corteo per le strade di Arzano organizzato per festeggiare la prima comunione del figlio. Secondo gli inquirenti, era l'obiettivo dell'agguato che avrebbe potuto avere conseguenze ancora più gravi. Rischia la vita anche Pio Vincenzo Merolla, 18 anni, anche lui ricoverato nello stesso ospedale in cui si trova Petrillo. Non rischiano la vita, invece, Luigi Casola, 39 anni, residente nel rione "167" di Arzano, ricoverato nell'ospedale di Acerra con una ferita alla gamba. Ferite non gravi ha riportato anche Roberto Lastra, 36 anni, incensurato, ricoverato nell'ospedale di Frattamaggiore. 

La ricostruzione dei fatti

Ignoti sono entrati all'interno del locale e hanno sparato diversi colpi d'arma da fuoco. C'è stato terrore tra gli avventori del bar e i cittadini di Via Silone. Indagini sono in corso. Piange il proprietario del bar e manifesta tutta la sua disperazione: "Siamo gente perbene, ci conoscono tutti ad Arzano...". A terra nel locale si vedono numerose macchie di sangue tra i cartelli utilizzati per segnalare i bossoli.

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