L’ordinanza di custodia cautelare è stata eseguita dalle Fiamme Gialle tra le zone di Borgo Sant’Antonio Abate e Sanità e la provincia di Caltanissetta. Le indagini sono scaturite da segnalazioni di operazioni sospette e dalle conseguenti attività finalizzate alla prevenzione dell’utilizzo del sistema finanziario a scopo di riciclaggio e di finanziamento del terrorismo
Il nucleo di polizia economico-finanziaria della guardia di finanza di Napoli, coordinata dalla sezione antiterrorismo della procura della Repubblica di Napoli e per delega del procuratore della Repubblica presso il tribunale di Napoli, ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip del tribunale cittadino tra il capoluogo partenopeo (nelle zone di Borgo Sant’Antonio Abate e Sanità) e la provincia di Caltanissetta nei confronti di 7 persone di nazionalità pakistana. I soggetti sono ritenuti responsabili di possesso e fabbricazione di documenti di identificazione falsi e ricettazione.
Le indagini
Le indagini sono scaturite da segnalazioni di operazioni sospette e dalle conseguenti attività finalizzate alla prevenzione dell’utilizzo del sistema finanziario a scopo di riciclaggio e di finanziamento del terrorismo. Le Fiamme Gialle, analizzando i conti intestati a soggetti extracomunitari provenienti da Pakistan, Afghanistan, India, Bangladesh, Cina e Kyrgyzstan, hanno verificato che erano state effettuate su rispettivi conti correnti molteplici apporti di liquidità provenienti da ricariche di 345 carte di credito estere (Usa e Canada) intestate a ignari correntisti. Alle periodiche ricariche seguivano contestualmente bonifici verso altri rapporti finanziari accesi all’estero, intestati a soggetti terzi di origine araba destinati principalmente in Germania, Paesi Bassi e Belgio. Nel corso degli approfondimenti investigativi è emersa anche la produzione e utilizzazione di almeno trenta documenti d’identità falsi utilizzati per l’apertura di conti correnti in vari paesi europei, riportanti le foto dei soggetti pakistani e i dati anagrafici di soggetti diversi.
Al vaglio ipotesi di finanziamento al terrorismo
"L'ipotesi che si possa trattare di finanziamento al terrorismo è attualmente al centro di una richiesta di cooperazione internazionale giudiziaria e di polizia. Siamo convinti che ci saranno sviluppi". Lo dichiara, in un video, il comandante provinciale della guardia di finanza di Napoli, generale di brigata Gabriele Failla. "Si tratta di un gruppo criminale organizzato che ha sfruttato frodi sulle carte di credito, specialmente americane e canadesi, attraverso sistemi fishing, per accumulare i soldi versati poi, sui conti correnti italiani. Da qui i soldi sono stati trasferiti verso conti correnti di altri paesi europei, come il Belgio, l'Olanda e la Germania, dove sono stati gestiti da altri complici".