Gli inquirenti contestano il reato di estorsione perpetrato nei confronti di una donna, che gestiva una piazza di spaccio, e di un parcheggiatore abusivo
A Napoli polizia e carabinieri hanno eseguito un decreto di fermo nei confronti di 11 persone ritenute appartenenti a organizzazioni camorristiche attive nel quartiere Ponticelli, di recente teatro, tra l'altro, di un efferato omicidio. Gli inquirenti contestano il reato di estorsione perpetrato nei confronti di una donna, che gestiva una piazza di spaccio, e di un parcheggiatore abusivo.
Le indagini
Le indagini sugli episodi contestati hanno subìto una accelerazione dopo i gravi fatti di sangue dei giorni e delle settimane scorse. Nel primo caso la donna vittima dell'estorsione è stata picchiata violentemente per costringerla a passare a un clan rivale. L'altro, quello ai danni di un parcheggiatore, viene ritenuto dagli investigatori un episodio emblematico della volontà della criminalità organizzata di tenere sotto un controllo capillare il territorio nella zona orientale della città. Tra i destinatari delle provvedimenti di fermo, emessi in quanto è stato ritenuto sussistente il pericolo di fuga, figurano Eduardo e Giuseppe Casella, entrambi ritenuti appartenenti al cartello malavitoso De Luca Bossa-Minichini-Casella, e persone ritenute appartenenti ai rivali del clan De Martino, tra cui il ras Salvatore De Martino.