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Capri, bus precipita su stabilimento balneare: ipotesi malore del conducente

Campania
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Per 15 pazienti - spiega in una nota l'Asl Napoli 1 Centro - è stato necessario il trasferimento in un'area dedicata dell'ospedale del Mare a Napoli, ad eccezione di due pazienti pediatrici già trasferiti per competenza all'ospedale Santobono

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Un morto e 23 feriti. Questo è il bilancio dell'incidente accaduto a Capri ieri mattina. Un bus è precipitato a Marina Grande nei pressi del lido "Le Ondine". La vittima è l'autista: Emanuele Melillo di 33 anni (LE FOTO). I 15 pazienti - spiega in una nota l'Asl Napoli 1 Centro - per i quali è stato necessario il trasferimento sulla città di Napoli sono stati accolti in un'area dedicata dell'ospedale del Mare, ad eccezione di due pazienti pediatrici già trasferiti per competenza all'ospedale Santobono. Da quanto apprende Ansa, il bimbo di quattro anni colpito da trauma cranico è in osservazione ma non desta preoccupazioni. L'altro ricoverato è, invece, in sala operatoria: il piccolo ha 12 anni ed è plurifratturato agli arti inferiori. "Ha diverse fratture agli arti inferiori - spiega il direttore del nosocomio pediatrico, Rodolfo Conenna - e stamattina lo stanno operando. Sarà un intervento lungo perché si tratta di fratture scomposte e vanno ricostruite chirurgicamente". 

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La ricostruzione dell'incidente

Il minibus era in salita e procedeva a velocità normale dal porto di Capri ad Anacapri, poi d'improvviso ha sbandato leggermente verso destra, poi a sinistra e lentamente avrebbe sfondato la ringhiera e precipitato nel vuoto per almeno 10 metri. Questa la dinamica alla studio dei vigili del fuoco e della polizia che conducono le indagini sull'incidente. Il minibus, dell'azienda Atc, era impegnato nel servizio di trasporto pubblico sull'isola ed è rimasto incastrato tra la scogliera e una struttura metallica, su un tratto di spiaggia libera, nei pressi del porto commerciale, non lontano da uno stabilimento balneare. Molta paura ma nessun ferito tra coloro che si trovavano sull'arenile, alcuni dei qual raccontano di essere intervenuti per confortare i feriti in attesa delle ambulanze.

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Ipotesi malore dell'autista

Secondo il vice sindaco di Anacapri Francesco Cerrotta "l'autista potrebbe aver avuto un malore: al momento è solo un'ipotesi, ma escludo si sia trattata di una manovra azzardata perché il mezzo era in salita. Qualcuno - aggiunge - avrebbe visto i medici soccorrere con un defibrillatore l'autista". La causa del decesso di Melillo, che era ausiliario della Croce Rossa Italiana ed era iscritto nei ruoli dei sottufficiali dal 2011, dovrà essere accertata dall'esame autoptico.

La vittima

Melillo il 29 giugno aveva scoperto che sarebbe diventato padre. Sorridente, sportivo, amante del Napoli e dei tatuaggi, viene ricordato come un ragazzo solare. In una foto pubblicata sui social lo si vede abbracciato alla compagna davanti ai Faraglioni: "Non mi manca niente", scriveva due mesi fa fiero con la divisa del lavoro.

La rimozione del bus

Intanto, appare difficoltosa la rimozione del minibus. Sull'isola sono stati fatti arrivare numerosi mezzi dei caschi rossi, tra i quali anche un elicottero, per cercare di trovare una soluzione alla rimozione del mezzo che dovrà essere sottoposto ad accertamenti. L'obiettivo principale è rimuoverlo e dissequestrare l'area, per restituirla ai cittadini, ma al momento questa soluzione presenta notevoli difficoltà operative. L'area della tragedia, quindi, rimane, sotto sequestro.

Ipotesi accertamenti irripetibili sul posto

La Procura di Napoli sta valutando l'eventualità di predisporre gli accertamenti irripetibili sul minibus. L'incidente probatorio in ogni caso dovrebbe avvenire nel più breve tempo possibile in modo da dissequestrare l'area. Tra le ipotesi in merito alle cause dell'accaduto, oltre al malore che potrebbe avere colpito il conducente, c'è anche quella del guasto meccanico.

Legale della famiglia dell'autista: “Dubbi sulle barriere”

"Da una prima analisi sembra che Emanuele abbia tentato di accostare il veicolo che purtroppo è precipitato: potrebbero aver concorso al tragico evento avarie del veicolo o anche irregolarità delle barriere di contenimento stradali. Perciò bisogna essere cauti e attendere i risultati degli accertamenti tecnici", ha dichiarato all'ANSA l'avvocato Giovanna Cacciapuoti, legale dei familiari di Emanuele Melillo. La penalista rappresenta la famiglia di Emanuele insieme con lo studio legale civilistico Giglio-Marangio. "È una tragedia immane, i familiari di Emanuele sono distrutti", dice ancora Cacciapuoti che ha nominato come consulente per l'autopsia il medico legale Francesco Pacciolla. L'esame sarà poi eseguito presso il II Policlinico di Napoli. In merito alla dinamica e alle cause dell'evento, per l'avvocato Cacciapuoti, al momento "è prematuro e azzardato fare delle ipotesi, anche perché sono necessarie specifiche competenze tecniche per accertarle".