Napoli: condannato a morte dal clan per relazione, salvato da agenti

Campania

La vittima designata aveva una relazione extraconiugale con la moglie di un detenuto affiliato al clan Abbinante di Scampia, e per questo motivo i vertici dell'organizzazione malavitosa ne avevano decretato la morte. Fermate cinque persone

Cinque persone sono state sottoposte a fermo dagli agenti della Squadra mobile della Questura di Napoli, coordinati dalla Dda, con l'accusa di aver organizzato l'omicidio di un uomo, in procinto di essere compiuto. La vittima designata aveva allacciato una relazione extraconiugale con la moglie di un detenuto affiliato al clan Abbinante di Scampia, e per questo motivo i vertici dell'organizzazione malavitosa ne avevano decretato la morte.

Gli indagati

L'intervento delle forze dell'ordine ha salvato l'uomo bloccando mandanti ed esecutori del delitto. Si tratta del boss Antonio Abbinante, di suo nipote Raffaele, e di altre tre persone, Antonio Esposito, Salvatore Morriale e Paolo Ciprio. La vittima è a sua volta ritenuta vicina all'organizzazione camorristica.

Le indagini

Gli investigatori hanno scoperto la vicenda nell'ambito di un'altra attività investigativa. Nonostante alcune perquisizioni effettuate a loro carico, mandanti e killer non avevano rinunciato a portare a termine il piano. La Squadra Mobile (diretta da Alfredo Fabbrocini) e la DDA (sostituti procuratori Maurizio De Marco, Lucio Giuliano e Giuliano Caputo) sono quindi entrati in azione dopo avere scoperto che nelle campagne tra Marano e Arzano, nel Napoletano, era già stava scavata la fossa per il 'condannato'.

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