Incendio in Palamaggiò a Caserta, il dolo tra le ipotesi più concrete

Campania
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L'impianto di videosorveglianza non funziona più, per cui non sarà facile identificare il presunto o i presunti responsabili

Sembra essere molto concreta l'ipotesi della pista dolosa dietro l'incendio che ieri sera ha interessato una palestra e gli uffici del Palamaggiò, storico tempio del basket casertano, abbandonato da oltre un anno.

Le indagini

Dai primi accertamenti della squadra di polizia giudiziaria dei vigili del fuoco, è emerso che una porta d'ingresso del Palamaggiò sarebbe stata forzata, per cui si ipotizza che qualcuno si sia introdotto nella struttura dando poi fuoco alla pila di documenti accatastati negli uffici. Peraltro l'impianto di videosorveglianza non funziona più, per cui non sarà facile identificare il presunto o i presunti responsabili. Pochi giorni fa la città ha festeggiato in modo molto soft il trentesimo anniversario della conquista dello scudetto da parte della Juvecaserta (prima e unica squadra del Mezzogiorno continentale ad aver vinto il tricolore), ma ora questo rogo allontana ancora di più una rinascita peraltro molto difficile e mai davvero avviata.

L'allarme

Ad allertare i pompieri sono stati alcuni passanti che vedevano uscire del fumo dal retro del palazzetto che al momento dell'incendio era vuoto. I vigili del fuoco hanno provveduto a circoscrivere le fiamme impedendo all'incendio di svilupparsi nelle altre strutture adiacenti.

La storia del Palazzetto

Il palazzetto dello sport, situato nel comune di Castel Morrone, a pochi chilometri da Caserta, è ormai caduto nel dimenticatoio. Una volta di proprietà della famiglia Maggiò (il cavaliere Giovanni Maggiò lo edificò nel 1982 in appena tre mesi), dopo il fallimento nel 2004 della società proprietaria facente capo proprio ai Maggiò, la Vittippi, è oggetto da 10 anni di un'asta giudiziaria, partita da una basta di 20 milioni di euro ma le cui sedute - ben 17 - sono andate sempre deserte; il prezzo dunque è calato di molto, arrivando ai quattro milioni di euro, e proprio in questo ambito si potrebbe indagare, visto che un incendio farebbe calare ancora di più il valore del palazzetto, rendendolo più appetibile. In questi anni di vicissitudini giudiziarie, il Palamaggiò è stato amministrato da un curatore fallimentare, l'avvocato Raffaele Trotta, che di volta in volta l'ha concesso in gestione, e in tal modo si sono tenuti concerti ed eventi, e la Juvecaserta ha sempre potuto giocarvi, almeno fino allo scorso anno, quando il team, dopo un discusso cambio di proprietà, non si è iscritto all'A2, per cui nessuno vi ha più giocato. E, intanto, il Palamaggiò è stato completamente abbandonato. Sulla vicenda è intervenuto il sindaco di Castel Morrone Gianfranco Della Valle, che con un post su Facebook, ha scritto che "l'ipotesi del dolo si fa sempre più concreta; ciò starebbe a significare che qualcuno è entrato ieri nel Palamaggio' per dare fuoco ai sogni di tanti giovani e meno giovani, di coloro che hanno avuto la fortuna di calpestare il parquet della grandiosa struttura ed anche di quelli che dagli spalti gremiti hanno applaudito i loro idoli fossero Questi atleti o artisti famosi. Il tutto è davvero inconcepibile! Sappiamo che sarà difficile riuscire a raggiungere i fasti dei tempi del Palamaggio' ma dobbiamo iniziare a crederci altrimenti tutto ciò che è stato realizzato in 100 giorni finirà in tempi ancora più brevi".

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