Torre del Greco, inchiesta su voto di scambio: quattro arresti

Campania

Notificato anche un divieto di dimora. Gli indagati, secondo gli inquirenti, fanno parte di una organizzazione criminale che si sarebbe adoperata per acquistare voti in favore di un consigliere comunale

Quattro arresti domiciliari e un divieto di dimora a Torre del Greco, in provincia di Napoli, nell'ambito di un'indagine dei carabinieri coordinata dalla Procura di Torre Annunziata sulla presunta compravendita di voti in occasione delle elezioni amministrative del giugno 2018 a Torre del Greco.

L'inchiesta

Le misure cautelari eseguite rappresentano il completamento di un'attività investigativa che già nell'aprile del 2019 aveva condotto all'arresto di diversi soggetti (otto in tutto, quattro in carcere e altrettanti ai domiciliari) accusati di aver fatto parte di un'associazione per delinquere finalizzata alla compravendita di voti in favore del candidato consigliere comunale Stefano Abilitato, poi eletto nella lista civica ''Il Cittadino'', in relazione alla quale sono già intervenute alcune sentenze di condanna, due delle quali definitive (quelle di Abilitato e Magliacano). In quella circostanza fu coinvolto un altro consigliere comunale, Ciro Piccirillo, che secondo l'accusa nella sua qualità di agente di polizia avrebbe avvertito alcuni componenti dell'organizzazione dei controlli predisposti in particolare il giorno del voto all'esterno dei seggi elettorali di corso Garibaldi (Piccirillo, raggiunto da un'ordinanza di custodia cautelare che inizialmente prevedeva il divieto di dimora, prima sospeso dall'incarico politico e poi reintegrato, deve essere ancora giudicato per tali contestazioni).

Il sodalizio criminale

Le indagini che hanno portato all'emissione delle ordinanze cautelari eseguite oggi e condotte dai carabinieri della sezione operativa della compagnia di Torre del Greco, hanno consentito ''di accertare - spiega in una nota il procuratore della Repubblica di Torre Annunziata, Nunzio Fragliasso - l'esistenza e l'operatività di un'ulteriore e diversa organizzazione criminale finalizzata, in occasione delle ultime consultazioni elettorali amministrative di Torre del Greco, alla compravendita di voti in favore del candidato Mario Buono, successivamente eletto, e della relativa lista civica Forza Torre, da un numero indeterminato di elettori, in cambio di generi alimentari e dazioni di danaro, ovvero di offerte e promesse di posti di lavoro nell'ambito dei progetti regionali denominati Garanzia giovani e Fila. Anche con riferimento a quest'ulteriore sodalizio criminale - così come già accertato per quello oggetto della precedente ordinanza cautelare - un ruolo centrale è risultato essere stato ricoperto dal commercialista Simone Magliacano che, come emerso dalle indagini, era in grado di creare diverse reti di complicità e collusioni per la compravendita dei voti''.

La compravendita di voti

Tra i destinatari della misura cautelare degli arresti domiciliari, oltre a Magliacano e al consigliere comunale Buono, figurano Gennaro Savastano e Vincenzo Izzo, che si sarebbero occupati materialmente della compravendita dei voti, con offerte di soldi e generi alimentari ai cittadini elettori. Izzo, in particolare, durante la campagna elettorale del 2018, si sarebbe reso protagonista di un'aggressione ai danni di Abilitato, allo scopo di ''impedirgli - sostengono dalla Procura - il libero esercizio dei diritti politici e, in particolare, per ostacolarne l'attività di campagna elettorale in uno dei quartieri di Torre del Greco (vicenda per la quale è in corso di celebrazione un processo innanzi al tribunale di Torre Annunziata, nel quale Izzo è imputato)''. Il divieto di dimora invece è stato eseguito nei confronti di Gianluca Melluso, anch'egli, secondo l'accusa, incaricato della compravendita di voti.

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