Il giovane è stato sottoposto questa mattina all’interrogatorio di garanzia nel carcere di Poggioreale. "Volevo solo prendere la targa", avrebbe detto al gip. Per la Procura, il 26enne ha speronato con la sua Smart lo scooter con a bordo i due uomini che poco prima lo avevano rapinato del costoso Rolex
Ha ammesso di aver raccontato il falso e ha chiesto più volte scusa alla famiglia delle vittime il 26enne, sottoposto a fermo per il duplice omicidio di Ciro Chirollo e Domenico Romano, avvenuto a Marano (Napoli) venerdì scorso. “Non volevo ucciderli, volevo solo prendere la targa”, avrebbe detto al gip durante l’interrogatorio di garanzia che si è tenuto questa mattina nel carcere di Poggioreale. Per la Procura di Napoli Nord e i carabinieri, il giovane ha speronato con la sua Smart lo scooter con a bordo i due uomini che poco prima lo avevano rapinato del costoso Rolex.
L'interrogatorio
Il giovane, assistito dall’avvocato Domenico Della Gatta, ha spiegato di aver detto falsità circa le fase successive alla rapina - aveva raccontato che i banditi gli avevano preso il Rolex e l'auto - "per paura di ritorsioni, per non deludere la mia fidanzata e la mia famiglia. Ho sbagliato, cercate di capirmi, sto male vi prego aiutatemi" ha implorato al magistrato. Il 26enne ha raccontato che dopo aver subito la rapina da parte di Chirollo e Romano, questi ultimi si erano allontanati. "Anch'io volevo tornarmene a casa, poi li ho incrociati alla rotonda di San Rocco, a meno di un chilometro di distanza dal punto della rapina, e a quel punto ho pensato di inseguirli, ma non per ucciderli, ma per la targa; in prossimità di una curva, lì ho tamponati e ho perso il controllo della mia Smart, che dopo qualche metro si è fermata. L'auto non funzionava più, così sono sceso, e non sono passato sopra i loro corpi come ho letto. Poco dopo ho incontrato un ragazzo in scooter che mi ha riaccompagnato sul luogo della rapina e poi a casa. Quindi, con mio fratello, mi sono recato dai carabinieri. Sono sconvolto. Se volete vi accompagno sul posto". Il pm, al termine dell'interrogatorio durato un'ora e mezza, ha chiesto al Gip di disporre il carcere, mentre l'avvocato Della Gatta ha fatto richiesta dei domiciliari, magari con braccialetto elettronico. Il Gip deciderà nelle prossime ore.