Gli indagati, ritenuti vicini al clan Lo Russo, sono gravemente indiziati, a vario titolo, di avere messo a segno una violenta rapina e due estorsioni ai danni di altrettanti commercianti
Figurano anche Luigi e Gaetano Cifrone, entrambi già detenuti con l'accusa di essere a capo del gruppo criminale "Ngopp Miano" che controlla delle piazze di spaccio nel quartiere Miano di Napoli, tra le otto persone ritenute vicine al clan Lo Russo a cui i carabinieri della Compagnia di Napoli Vomero hanno notificato un'ordinanza di custodia cautelare in carcere in quanto gravemente indiziate, a vario titolo, di avere messo a segno una violenta rapina e due estorsioni ai danni di altrettanti commercianti.
Le accuse e gli arresti
I reati contestati, rapina aggravata dall'uso delle armi e estorsione aggravata, secondo la Dda, sarebbero stati commessi per agevolare il clan Lo Russo e per ottenere il controllo, a Napoli, Miano e territori limitrofi (Chiaiano, Piscinola, Marianella e Colli Aminei). La rapina è stata messa a segno il 13 febbraio 2020, ai danni di un negozio di telefonia di Miano, il bottino fu di 9mila euro. Le tentate estorsioni invece hanno visto nella veste di vittime un patronato e un esercizio commerciale che si trovano entrambi nel quartiere Vomero. Oltre che a Luigi e Gaetano Cifrone, anche altri 3 degli 8 provvedimenti sono stati notificati a persone già in carcere. Tra i destinatari dell'ordinanza anche Gennaro Caldore, detto Genny cioccolato, Stefano Di Fraia, Pasquale Pandolfo, già sottoposti a custodia cautelare per il sequestro di persona a scopo di estorsione commesso, secondo gli investigatori, lo stesso giorno della rapina di cui all'ordinanza oggi eseguita.