Riciclaggio e corruzione, 16 arresti nel Napoletano

Campania
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Operazione congiunta di guardia di finanza e polizia, che hanno inoltre eseguito il sequestro di immobili, società e denaro contante per un valore di oltre 4 milioni di euro

Corruzione, riciclaggio, inquinamento ambientale, emissione di fatture per operazioni inesistenti e trasferimento fraudolento di valori. Sono questi i reati contestati a 16 persone, raggiunte questa mattina da un’ordinanza di custodia cautelare eseguita dai militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza e dagli agenti della Questura di Napoli, coordinati dalla Procura. Nell’ambito della stessa operazione, i magistrati hanno inoltre emesso due misure interdittive nei confronti di altrettanti soggetti, accusati degli stessi reati. Le forze dell’ordine hanno sequestrato immobili, società e denaro contante per un valore di oltre 4 milioni di euro. Al centro dell'inchiesta (sostituti procuratori Ivana Fulco e Henry John Woodcock) una serie di episodi corruttivi nella gestione dello smaltimento dei fanghi nei depuratori di Napoli, avvenuti in piena emergenza, a cavallo tra il 2017 e il 2018.

Le accuse della procura

Nell'inchiesta figurano rappresentanti di forze dell'ordine, della criminalità organizzata, imprenditori e diversi amministratori pubblici della Sma Campania, come Lorenzo Di Domenico, direttore generale "pro tempore" della SMA, accusato di avere accettato la promessa di una tangente del 7% dell'importo pattuito per l'indebito affidamento con procedure d'urgenza dello smaltimento dei fanghi nei depuratori di Napoli Nord, Marcianise, Succivo, e Regi Lagni. Per Di Domenico sono stati disposti i domiciliari. Coinvolti negli episodi corruttivi, a cavallo tra il 2017 e il 2018, anche Luigi Riccardi (coordinatore degli impianti di depurazione della SMA Campania, direttore dell'impianto di depurazione di Napoli Est e all'epoca dei fatti anche dell'impianto di depurazione di Marcianise, in provincia di Caserta), per il quale il gip ha disposto gli arresti domiciliari, tra i destinatari delle 16 misure cautelari notificate oggi dalla Polizia di Stato e dalla Guardia di Finanza. Gli arresti domiciliari sono stati disposti anche per Errico Foglia (direttore dell'impianto di depurazione di Acerra, all'epoca dei fatti gestito dalla SMA); l'ingegnere Giacomo Perna (responsabile della manutenzione presso SMA), il dirigente della Regione Campania Lucio Varriale e Agostino Chiatto, anche lui dipendente della SMA e segretario del politico Luciano Passariello.

Indagato ex presidente commissione regionale

Tra le persone coinvolte nell'indagine della Guardia di Finanza e della Questura di Napoli, figura anche l'ex consigliere regionale di Fratelli d'Italia Luciano Passariello, che era presidente della Commissione d'inchiesta della Regione Campania sulle società partecipate, tra le quali figura la stessa Sma Campania. Gli inquirenti hanno chiesto per Passariello una misura cautelare in carcere ma il gip Vincenzo Caputo non ha ritenuto provato il suo coinvolgimento nell'indagine. 

Trovato denaro a pacchi in casa di un imprenditore

Una quantità di denaro contante estremamente ingente, suddivisa in pacchetti, tale da mettere in difficoltà le operazioni di conteggio, è stata trovata nell'abitazione dell'imprenditore Salvatore Abbate, per il quale il gip di Napoli Vincenzo Caputo ha disposto l'arresto in carcere. L'imprenditore aveva a sua disposizione anche rappresentanti delle forze dell'ordine che in cambio di denaro lo tutelavano informandolo circa le indagini e svolgevano quasi funzioni di consulenti. I reati ipotizzati dagli inquirenti sono corruzione e favoreggiamento. Indagati anche Vittorio Porcini, sostituto commissario in servizio nel commissariato napoletano di Ponticelli (arresti domiciliari) e i suoi colleghi Domenico Boenzi e Sabatino Domenico, ai quale è stata comminata una sospensione semestrale dell'esercizio della funzione pubblica. Consistenti cifre sono state trovate dai finanzieri anche a casa di altri soggetti coinvolti nell'indagine. 

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