Fra i provvedimenti emessi nell'ambito dell'operazione "Scettro", ci sono quattro misure interdittive della "sospensione dall'esercizio dell'impresa" per un anno, nei confronti di altrettanti titolari di aziende ritenute dagli inquirenti riconducibili all'organizzazione colpita
I carabinieri del Ros e la polizia penitenziaria del Nic hanno eseguito un'ordinanza applicativa di misure cautelari nei confronti di 12 persone, accusate di associazione di tipo mafioso, riciclaggio e intestazione fittizia di beni aggravati dal fine di agevolare il gruppo Zagaria e facente parte del clan dei Casalesi. Fra i provvedimenti emessi nell'ambito dell'operazione "Scettro", ci sono quattro misure interdittive della "sospensione dall'esercizio dell'impresa" per un anno, nei confronti di altrettanti titolari di aziende ritenute dagli inquirenti riconducibili all'organizzazione colpita. Eseguite anche sette perquisizioni.
Le indagini
Il ruolo di nuovo capo del gruppo camorristico dei "Zagaria", con il capoclan Michele (detto "capa storta) e il fratello Pasquale (detto "Bin Laden", mente finanziaria della cosca, secondo i carabinieri era passato a Filippo Capaldo, figlio di Beatrice, sorella maggiore dei Zagaria. E proprio Capaldo è stato arrestato stamattina insieme ad altre persone, tra i quali i fratelli Nicola e Mario Francesco, l'imprenditore dei supermercati Paolo Siciliano, le "contabili" di Capaldo, Michela Di Nuzzo e la madre di quest'ultima, Viola Ianniello.
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