L'arco risale al Settecento ed è nato come approdo per i pescatori, i cosiddetti 'luciani', gli abitanti del vicino borgo di Santa Lucia
La mareggiata che nei giorni scorsi si è abbattuta sul lungomare di Napoli, oltre a recare danni ingenti ai locali di via Partenope, ha abbattuto un antico arco in pietra, ultima testimonianza del porticciolo borbonico ritratto in tanti dipinti della Scuola partenopea. La struttura è crollata nel pomeriggio di ieri per effetto delle burrasche di questi giorni.
L'arco borbonico
L'arco risale al Settecento ed è nato come approdo per i pescatori, i cosiddetti 'luciani', gli abitanti del vicino borgo di Santa Lucia. Successivamente, nel corso dell'Ottocento, è stato trasformato in terminale dello scarico fognario venendo ribattezzato dai napoletani 'O Chiavicone. Da anni abbandonato all'incuria, e in equilibrio precario su una porzione di masso, l'arco era stato recentemente puntellato.
Amarezza e polemiche
Tre ceri funebri sono stati posti sul lungomare all'altezza dell'arco in memoria di "un pezzo della storia di Napoli che se ne va". A sistemare i lumini un giovane che spiega: "Ha vinto l'incuria, è una vergogna. Con il crollo dell'arco è stato calpestato un pezzo della nostra storia, qui venivano il re e i pescatori di Santa Lucia. Si sapeva che era in pericolo, ma nessuno ha fatto niente. Al Nord non sarebbe successo, lì hanno maggiore cura delle loro radici". Complice il maltempo e le restrizioni anti Covid, sul posto c'è pochissima gente. Rabbia e polemiche esplodono invece su Twitter e Facebook. "Ecco qua. Ha lottato. Ha resistito. Ha fronteggiato onde di 6 metri in questi giorni. Poi ha ceduto. L'Arco Borbonico del 1700 ha tenuto testa al mare ma non all'incuria di chi doveva proteggere un bene prezioso. Perché tutti crolliamo se lasciati soli", scrive su twitter di Annamaria. "Imperdonabile incuria e spregio per la nostra storia. Parolai, che delusione" le fa eco un altro utente che espone nel profilo lo stemma neo borbonico. Mentre Mariella si chiede: "A chi spettava prendersi cura del Chiavicone? E' incredibile la delusione che queste cose causano. Un Paese dove il proteggere e conservare 'preziosità' sembra essere cosa da poco conto, marginale. Rabbia, tanta rabbia".