L'uomo è considerato la figura apicale del gruppo criminale che gestivano le piazze di spaccio all'interno dei quartieri "ex lege 219" di Castello di Cisterna e Pomigliano d'Arco. Gli arrestati sono gravemente indiziati a vario titolo di associazione di tipo mafioso finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti, della commissione di reati in materia di armi, contro il patrimonio e la persona
Arrestate a Napoli 21 persone ritenute vicine al gruppo camorristico facente capo a Bruno Mascitelli detto "O' Canotto", già ritenuto contiguo al clan Sarno, operante nel quartiere Ponticelli di Napoli e nei paesi dell'Area Vesuviana. Mascitelli, è il manager del cantante neomelodico Tony Colombo, protagonista con la vedova di un capoclan delle nozze trash (FOTO) che a Napoli hanno fatto aprire una inchiesta sull'utilizzo di piazza Plebiscito per un concerto non autorizzato e per un corteo con giocolieri e banda in città privo dei permessi necessari.
Il sodalizio criminale
L'inchiesta ha permesso inoltre di ricostruire - nel periodo compreso tra ottobre 2016 e dicembre 2017 - le strutture organizzative di alcune fiorenti piazze di spaccio nei quartieri popolari ex L.219/81 degli stessi comuni. Secondo quanto ricostruito nel corso delle indagini, la figura apicale del gruppo, Bruno Mascitelli, storicamente legato ai gruppi criminali dell'area orientale di Napoli, poteva contare su propri referenti locali che gestivano le piazze di spaccio all'interno dei quartieri "ex lege 219" di Castello di Cisterna e Pomigliano d'Arco. Le attività investigative, svolte mediante intercettazioni e tecniche tradizionali, si sono avvalse anche dalle dichiarazioni rese dai collaboratori di giustizia.
L'attività di spaccio
È stata documentata l'esistenza di un'organizzazione di matrice camorristica, operante nei quartieri "ex lege 219" di Castello di Cisterna e Pomigliano d'Arco, al cui vertice era lo stesso Mascitelli. Un'organizzazione dedita al traffico di ingenti quantitativi di sostanza stupefacente di varia natura, commercializzati nelle "piazze di spaccio" controllate e con una specifica suddivisione dei ruoli dei sodali: promotore, affiliati, gestore di piazza, addetti al recupero crediti e pusher.
L'agguato del 2016
Sono state ricostruite anche le dinamiche criminali che portarono al ferimento di un noto pregiudicato di Castello di Cisterna, avvenuto il 26 ottobre 2016. Quel giorno un commando armato composto da quattro persone, a bordo di due autovetture, esplose diversi colpi di arma da fuoco contro Roberto Ianuale, figlio di Vincenzo Ianuale "O squadrone", elemento di spicco dell'omonimo clan operante in Castello di Cisterna e comuni limitrofi. Un episodio da inquadrare nei contrasti sorti per il controllo del territorio e delle piazze di spaccio tra esponenti del gruppo "Mascitelli (nella frangia guidata da Mimmo Capocelli e Giuseppe D'Ambrosio alias "o' Cacaglio") e quelli legati al gruppo Ianuale, operanti nel "Palazzo Celeste" della "Cisternina".
L'operazione di oggi
Gli arresti sono stati eseguiti dai carabinieri della Compagnia di Castello di Cisterna in esecuzione di un'ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip del Tribunale di Napoli su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia partenopea. Il provvedimento cautelare, giunto al termine di un'articolata attività investigativa coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura di Napoli e condotta dalla sezione operativa della compagnia Carabinieri di Castello di Cisterna, ha documentato le dinamiche criminali dei territori di Castello di Cisterna e Pomigliano d'Arco. Nel corso delle indagini sono state sequestrate quattro pistole, un fucile mitragliatore e notevoli quantitativi di hashish e cocaina.
Le accuse
Gli arrestati sono gravemente indiziati a vario titolo di associazione di tipo mafioso finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti, della commissione di reati in materia di armi, contro il patrimonio e la persona.
Sottosegretario Tofalo: "Duro colpo a clan"
"Congratulazioni all'Arma dei Carabinieri per l'operazione - afferma il sottosegretario alla Difesa, Angelo Tofalo, al termine dell'operazione -, da poco conclusa, a Castello di Cisterna (Napoli). Un duro colpo al clan Mascitelli messo a segno dai Carabinieri che, con il loro instancabile lavoro e la capillare presenza sul territorio, sono baluardo a garanzia della legalità. L'azione quotidiana della magistratura, delle Forze armate e di polizia per il contrasto alla criminalità è sempre massima e conferma la forte presenza dello Stato e delle istituzioni".