Caserta, soldi per esame facile ma studente denuncia: sospeso docente

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Il professore, che ha 67 anni, ordinario di Architettura, secondo gli inquirenti, ha avanzato una prima richiesta di duemila euro, poi calata a 500 e infine a 300 euro, nel tentativo di convincere il ragazzo a pagare

Ha tentato in ogni modo di farsi pagare per agevolare uno studente, promettendogli di anticipare e fargli superare agevolmente la sua seduta di laurea, anche con un voto più alto, ma il ragazzo, che non aveva mai chiesto alcuna facilitazione al professore, ha denunciato tutto alle forze dell'ordine. L'episodio è accaduto nel Casertano, dove i carabinieri di Aversa hanno notificato a un professore ordinario dell'Università "Luigi Vanvitelli" una sospensione di 12 mesi con l'accusa di tentata induzione indebita a dare o promettere utilità.

La ricostruzione dei fatti

Il professore, che ha 67 anni, ordinario di Architettura, secondo gli inquirenti, ha avanzato una prima richiesta di duemila euro, poi calata a 500 e infine a 300 euro, nel tentativo di convincere il ragazzo a pagare. Siccome il giovane si mostrava reticente, alla fine, appena dopo l'esame, gli ha anche comunicato, attestando il falso, che non l'aveva superato, nell'ultimo tentativo di indurlo a pagare. Quando lo studente, per l'ennesima volta, ha opposto il suo rifiuto, il professore si è arreso e ha attestato il superamento dell'esame, forse nel tentativo di comprare il suo silenzio. Ma il ragazzo non ha lasciato correre: si è recato dai carabinieri e ha denunciato tutta la vicenda.

Le indagini

Approfittando della sua posizione costringeva alcuni suoi studenti di corso a mettersi a sua completa disposizione, per esempio facendosi prelevare in auto dalla sua abitazione per farsi accompagnare da Napoli all'Università e viceversa. Emerge dalle indagini dei carabinieri. Tra gli indagati figurano anche una studentessa e suo padre che, secondo gli inquirenti della Procura di Napoli Nord, avrebbero pagato un soggiorno in hotel, a Formia, dal 15 al 17 settembre, in cambio della sua intercessione con altri quattro docenti per il superamento degli esami che la ragazza doveva sostenere con loro, in alcune occasioni anche ottenendo un voto più alto, in sostanza chiedendo ai colleghi di avere "un occhio di riguardo verso l'allieva la quale aveva una esigenza di media". In questo modo la ragazza, come poi è avvenuto, si sarebbe laureata con il massimo dei voti. In un caso è riuscito anche a ottenere, facendolo sembrare un prestito, duemila euro da uno studente in cambio della preparazione dell'elaborato della tesi di laurea e delle relative slide. In una intercettazione captata dai carabinieri il 3 ottobre 2018, la studentessa indagata si lamenta con il professore per non essere intervenuto in suo favore con un collega. "Professore ho preso 26 però voi non vi dovete prendere gioco della mia intelligenza". "E perché?", risponde il prof. "Perché voi non ci avete parlato con il professore". "Lo dici tu - risponde il docente - allora vieni qua. Smettila di essere ingrata... altrimenti non ti faccio più nulla... io gli ho detto che ti doveva mettere almeno un paio di punti in più di quello che meritavi... ti ho aiutato... adesso se tu neghi, ti giuro sul mio onore che non ti voglio vedere più".

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