Napoli, poliziotto ucciso: Associazione Vittime del Dovere ammessa come parte civile

Campania

"Con la costituzione di parte civile - ha dichiarato la presidente, Emanuela Piantadosi. - l'Associazione Vittime del Dovere vuole essere al fianco di Giuliana, moglie di Pasquale Apicella, e dei loro due piccoli figli, per rendere giustizia al sacrificio di un Eroe che ha pagato con la vita la propria fedeltà alla Nazione e alla divisa della Polizia di Stato indossata, ogni giorno, con onore"

L'Associazione Vittime Del Dovere è stata ammessa come parte civile all'udienza di oggi del processo in corso nei confronti di Fabricio Hadzovic, Admir Hadzovic, Renato Adzovic e Igor Adzovic, imputati per i fatti che hanno condotto all'omicidio del poliziotto Pasquale Apicella, avvenuto a Napoli il 27 aprile 2020. L'associazione è patrocinata e rappresentata dall'avvocato Sergio Bellotti del foro di Roma. Ammessi  come parti civili anche i familiari dell'agente scomparso e l'associazione Polis. La causa, esaurite le questioni preliminari, è stata rinviata al 23 dicembre, dinanzi alla stessa sezione della Corte di Assise per l'apertura del dibattimento e l'inizio della relativa fase istruttoria.

L'associazione: "Siamo a fianco alla famiglia"

"Con la costituzione di parte civile - ha dichiarato la presidente, Emanuela Piantadosi. - l'Associazione Vittime del Dovere vuole essere al fianco di Giuliana, moglie di Pasquale Apicella, e dei loro due piccoli figli, per rendere giustizia al sacrificio di un Eroe che ha pagato con la vita la propria fedeltà alla Nazione e alla divisa della Polizia di Stato indossata, ogni giorno, con onore".

Il processo

Rito ordinario per il reato di omicidio volontario mentre per i reati di furto, riciclaggio e tentata rapina è stato chiesto uno stralcio alla terza sezione della Corte d'Assise da celebrare con il rito abbreviato. La prossima udienza è stata fissata per il 23 dicembre, durante la quale avrà inizio la fase istruttoria Sul banco degli imputati figurano, per il reato più grave, Hadzovic, l'autista dell'Audi A6 che si è scontrata a tutta velocità contro la vettura di servizio guidata da Apicella, Admir Hadzovic e Igor Adzovic mentre Adzovic non risponde dell'omicidiovolontario dato che non era a bordo dell'auto.

L'omicidio

La notte del 27 aprile i banditi hanno tentato di forzare il bancomat della Banca di Credito Agricolo di via Abate Minichini a Napoli senza riuscirci. Nella fuga hanno imboccato contromano Calata Capodichino e si sono trovati di fronte la volante della polizia che procedeva nel regolare senso di marcia. L'impatto è stato violentissimo. Il parabrezza della pattuglia è completamente sfondato, mentre addirittura il motore dell'auto dei banditi è stato sbalzato fuori. L'agente di polizia è stato soccorso e portato in ospedale, ma per lui non c'è stato niente da fare.

Chi era Pasquale Apicella

Pasquale, che tutti chiamavano Lino, era legatissimo alla sua famiglia. Viene descritto come un ligio tutore dell'ordine con una grande passione per i tatuaggi. Nella Polizia di Stato c'era entrato nel dicembre 2014. Iniziò a lavorare nell'ufficio del personale della Questura di Milano. Nel 2016 si avvicinò alla sua Napoli approdando nella Questura di Roma, nel Commissariato Trastevere. Nella sua città natale ci è arrivato nel dicembre 2019, prima in forza al commissariato Scampia e poi in quello di Secondigliano. Viveva con moglie e figli a Marano, città dell'hinterland partenopeo dove abitano i suoceri. In un post su Facebook dello scorso 10 marzo, in piena emergenza Covid-19, c'è tutta l'essenza dell'amore che nutriva per i suoi cari: "Solo una cosa positiva ha portato questo virus, quello di poterti godere un po' la famiglia". 

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