Poliziotto ucciso a Napoli, celebrati oggi i funerali di Apicella

Campania

Le esequie si sono svolte nella chiesa evangelica del quartiere Secondigliano alla presenza del ministro degli Interni, Luciana Lamorgese, del Capo della polizia, Franco Gabrielli, del governatore Vincenzo De Luca, e del sindaco Luigi De Magistris

I funerali solenni dell'agente di polizia Pasquale Apicella, morto il 27 aprile a Napoli nel tentativo di fermare una banda di ladri che aveva tentato di scassinare uno sportello bancomat, si sono svolti questa mattina alla presenza del ministro degli Interni, Luciana Lamorgese, e del Capo della polizia, Franco Gabrielli. (IL VIDEO PER RICORDARLO)

Il funerale

La cerimonia funebre si è svolta nella chiesa evangelica del quartiere Secondigliano alla presenza dei soli familiari, del presidente della Giunta regionale Vincenzo De Luca e del sindaco Luigi De Magistris, in base alle restrizioni previste dalla normativa anti-Covid 19. La pagina Facebook della polizia di Stato ha tramesso in diretta i funerali, totalizzando oltre 10 mila contatti e 1100 commenti di solidarietà alla famiglia del poliziotto, diversi dei quali polemici nei confronti dei politici. Un gruppo di colleghi ha portato a spalle la bara, che ha ricevuto gli onori del picchetto della polizia. Il Questore di Napoli Alessandro Giuliano si è rivolto alla moglie dell'agente, Giuliana, che ha seguito la cerimonia abbracciata alla bara, ed ai familiari, assicurandoli della attenzione della polizia di Stato nei loro confronti. "Non sarete mai soli - ha detto - considerateci come una seconda famiglia".

L'uscita del feretro
L'uscita del feretro - ©Fotogramma

Commozione e applausi

Grande commozione e applausi, in strada e dai balconi, da parte dei cittadini presenti alla cerimonia, in concomitanza con la quale i carabinieri del Comando provinciale e dalla Guardia di Finanza di Napoli hanno deposto un mazzo di fiori sul luogo dove l'agente Apicella ha perso la vita. 
Il questore Giuliano rivolgendosi alla famiglia ha spiegato che "nulla e nessuno potrà compensarvi di ciò che avete perso, ma non sarete mai soli, e speriamo ci consideriate come una vostra seconda famiglia. Giro spesso per i nostri uffici, ma purtroppo non ho avuto occasione di conoscere Lino e di parlare con lui. In questi giorni, però, ho ascoltato le parole delle persone che gli hanno voluto bene, e ho saputo ad esempio di quanto fosse disponibile verso tutti, del suo passato di atleta, di quanto tenesse a fare il poliziotto. 'Chi tace e chi piega la testa muore ogni volta che lo fa, chi parla e chi cammina a testa alta muore una volta sola'. Questa frase, attribuita a Giovanni Falcone, Lino se l'era fatta scrivere sulla pelle, tanta era la sua passione per i nostri valori".

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