I tre indagati sono ritenuti responsabili a vario titolo dei reati di estorsione, porto e detenzione illegale di armi, tutti aggravati dal metodo mafioso. Nel 2018 si resero protagonisti di una sparatoria nel quartiere Mercato per il controllo di una piazza di spaccio
I carabinieri del Comando Provinciale di Napoli hanno dato esecuzione ad un'ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Gip del Tribunale partenopeo su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di tre indagati, appartenenti a due contrapposti sodalizi camorristici, ritenuti responsabili a vario titolo dei reati di estorsione, porto e detenzione illegale di armi, tutti aggravati dal metodo mafioso.
L’attività investigativa
Le indagini, coordinate dalla DDA, hanno consentito di raccogliere gravi indizi di colpevolezza a carico di due persone che, agendo per conto del clan "De Luca Bossa - Minichini - Rinaldi", organizzazione criminale riconducibile alla cosiddetta "Alleanza di Secondigliano", si sono rese responsabili di un tentativo di estorsione commesso, il 12 gennaio 2018, ai danni del titolare di una "piazza di spaccio", attiva nel quartiere “Mercato”. Gli indagati, nel momento in cui si recavano dalla vittima per riscuotere la tangente, sono stati affrontati da un soggetto - anch’egli arrestato - appartenente, invece, al contrapposto cartello mafioso dei "Mazzarella", che ha esploso nei loro confronti numerosi colpi di arma da fuoco, mettendoli in fuga.