Covid Campania, 3.351 positivi su oltre 20mila tamponi

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Gli asintomatici sono 2.994, i sintomatici 357. I deceduti, tra il 7 ed il 13 novembre, sono 27. I guariti sono 1.298. Questi i dati del bollettino dell'Unità di Crisi regionale

Il nuovo LIVE con tutti gli aggiornamenti di oggi in Campania

 

Calano in Campania i positivi (3.351 rispetto ai 4.079 precedenti) ma anche i tamponi, 20.662 rispetto ai 25.510 precedenti. Gli asintomatici sono 2.994, i sintomatici 357. I deceduti, tra il 7 ed il 13 novembre, sono 27. I guariti sono 1.298. Questi i dati del bollettino dell'Unità di Crisi regionale.

"Le attività in presenza dei servizi dell'infanzia e delle prime classi della scuola primaria in Campania riprenderanno dal 24 novembre, previa effettuazione di screening su base volontaria sul personale docente e non docente e sugli alunni". Questo è quanto ha dichiarato l'Unità di Crisi della Regione Campania, che ha aggiunto: "Per gli ordini e gradi scolastici diversi, l'Unità di crisi regionale all'unanimità ha ritenuto di dover confermare la didattica a distanza". (TUTTI GLI AGGIORNAMENTI - MAPPE E GRAFICI DEI CONTAGI)

19:40 - In Campania 3.351 positivi su oltre 20mila tamponi

Calano in Campania i positivi (3.351 rispetto ai 4.079 precedenti) ma anche i tamponi, 20.662 rispetto ai 25.510 precedenti. Gli asintomatici sono 2.994, i sintomatici 357. I deceduti, tra il 7 ed il 13 novembre, sono 27. I guariti sono 1.298. Questi i dati del bollettino dell'Unità di Crisi regionale. Il report dei posti letto su base regionale indica in 656 quelli di terapia intensiva disponibili (184 occupati), in 3.160 (covid e offerta privata) i posti letto di degenza disponibili: (occupati 2.080).

18:37 - Napoli, appello comandante polizia municipale: "Responsabilità"

"Mi appello ai napoletani: conformate il vostro comportamento al senso di responsabilità. Il comportamento di tutti noi incide sul sistema sanitario, su chi in questo momento sta soffrendo, su chi potrebbe pagare le conseguenze di scelte sbagliate". Così all'ANSA il comandante della Polizia Municipale partenopea, Ciro Esposito. "I controlli sono in corso già dal periodo di applicazione della zona gialla e anche nei mesi scorsi - aggiunge Esposito - ma ora con la zona rossa ci saranno anche posti di blocco e controlli mobili. Azioni necessarie ma è indispensabile la collaborazione dei cittadini affinché le misure restrittive raggiungano l'obiettivo" 

18:28 - Scuola d'infanzia e prime classi primaria in presenza dal 24 novembre

"Le attività in presenza dei servizi dell'infanzia e delle prime classi della scuola primaria in Campania riprenderanno dal 24 novembre, previa effettuazione di screening su base volontaria sul personale docente e non docente e sugli alunni". Questo è quanto ha dichiarato l'Unità di Crisi della Regione Campania, che ha aggiunto: "Per gli ordini e gradi scolastici diversi, l'Unità di crisi regionale all'unanimità ha ritenuto di dover confermare la didattica a distanza". 

17:47 - Policlinico Università Federico II attiva 14 posti letto

Il Policlinico dell'Università Federico II ha attivato 14 posti letto per decongestionare i pronto soccorso in difficoltà da cui già oggi sono iniziati i trasferimenti. L' Azienda ospedaliera universitaria fa sapere che procede ''a passo spedito'' il lavoro per raggiungere la quota di posti letto Covid, prevista dal piano messo in campo dalla Regione Campania. I 14 posti letto di medicina interna attivati sono destinati al DEA di II livello che - evidenzia l'Azienda - ''in questi giorni sono stati particolarmente sotto pressione. E' un contributo prezioso per la rete regionale soprattutto perché favorisce il decongestionamento dei pronto soccorso degli ospedali in difficoltà''. 

17:42 - Comune Napoli distribuirà pacchi alimentari a famiglie più a rischio

ll Comune di Napoli è pronto a sostenere con la distribuzione di pacchi alimentari e di beni di prima necessità le famiglie più a rischio, e che vivono di economia sommersa e che con l'entrata in vigore delle restrizioni della zona rossa perdono qualsiasi forma di guadagno e di reddito. ''In questi mesi da maggio a ora non ci siamo mai fermati - afferma l' assessore al Welfare, Monica Buonanno - abbiamo lavorato con associazioni e grandi aziende per proseguire la raccolta di beni di prima necessità e di generi alimentari così da essere pronti per un'eventuale seconda ondata e per fare i conti con misure restrittive e siamo pronti grazie all'aiuto dei servizi sociali territoriali anche se al momento non possiamo contare su risorse nazionali''. Diversi i canali di distribuzione: da quelli istituzionali, come la partecipata " Napoli Servizi", al volontariato con cui l'amministrazione collabora. Con Emergency è stato avviato un partenariato. Il Comune ha già chiesto agli uffici dei Servizi sociali delle Municipalità gli elenchi, nel rispetto delle norme sulla privacy, delle famiglie che si sono presentate perché in situazione di difficoltà alimentare. ''Il nostro obiettivo - aggiunge l'assessore - è ovviamente riuscire a raggiungere il maggior numero di famiglie in difficoltà, ma oltre ai canali della solidarietà è necessario che il Governo stanzi risorse così come durante la prima ondata con il provvedimento della Protezione civile per l'erogazione dei buoni spesa. La nostra piattaforma è già pronta''. Per i buoni spesa, durante il lockdown, al Comune di Napoli furono assegnati 7 milioni e 600mila euro. a cui si aggiunse un milione del bilancio comunale e donazioni sul fondo 'Cuore di Napoli' istituito dall'amministrazione. Risorse con cui si riuscirono ad erogare buoni spesa a circa 30 mila nuclei familiari. Per l'emergenza l'amministrazione potrà contare anche, una volta approvato il bilancio di previsione, su 80 mila euro ricevuti da Anci con lla cordata solidale 'Insieme per fermare il Covid", avviata a marzo da Anci, Asi e Unicef con la cabina di regia 'Benessere Italia' della Presidenza del Consiglio dei ministri che ha raccolto 1,5 milioni di euro.

17:41 - Nel Napoletano ristorante dona pasto a chi è indigente

Un pasto caldo gratis e un sorriso per i meno fortunati nel periodo dell'emergenza sanitaria. A San Giorgio a Cremano, in provincia di Napoli, Mario Palandro, titolare di 'Osteria Numero Uno' insieme col fratello Salvatore, tende una mano a chi, in difficoltà economiche, non riesce a mettere un piatto a tavola. Dalle 11.00 alle 12.00, chi è indigente può recarsi sull'uscio del locale a chiedere un pasto caldo che gli sarà consegnato, in segno di solidarietà. Iniziativa che proseguirà a domicilio o con asporto anche durante la zona rossa. Mario Palandro spiega come è nata l'idea: ''In questo periodo molte persone sono in difficoltà e lo saranno anche nelle prossime settimane. E così, dal momento che la Campania è zona rossa, non potendo far sedere ai tavoli, abbiamo pensato di consegnare pasti da asporto a chi, indigente, si presenta alla nostra porta e lo facciamo nel pieno rispetto delle norme anti covid. La consegna a domicilio la faremo per le 'fasce deboli' ovvero per chi è impossibilitato a spostarsi come anziani o malati''. Ma come si distingue chi ha davvero necessità da chi invece vuole speculare? ''Noi non chiediamo l'Isee ma siamo a posto con la nostra coscienza'' spiega Palandro ''Non penso che ci saranno persone che ne approfitteranno e, se lo faranno, sono nel torto. Noi vogliamo aiutare chi soffre donando un pasto caldo, accompagnato da un sorriso. E l'iniziativa, tengo a precisare, è rivolta non solo ai sangiorgesi ma a tutti''. Giorgio Zinno, sindaco di San Giorgio a Cremano dalla pagina facebook scrive: ''Plaudo a Mario e Salvatore per questo straordinario esempio di generosità, una iniziativa che può sembrare una piccola cosa, ma che è invece può essere di enorme importanza per chi è in estrema difficoltà. Mario e Salvatore, a chi vive una situazione di privazione, non offrono soltanto un pasto caldo, ma calore umano e tanta solidarietà''.

15:40 - Giuramento da casa per sindaco del Napoletano

Giuramento da casa per il sindaco di Marigliano (Napoli), Peppe Jossa, in isolamento fiduciario per essere stato in contatto con una persona positiva al Covid, che stamattina ha recitato la formula per l'insediamento ufficiale al Comune dalla scrivania del suo studio in diretta streaming con l'aula consiliare, dove invece erano presenti i consiglieri. "Una misura necessaria - ha sottolineato il primo cittadino durante il suo intervento - per preservare la salute di tutti e per non ritardare l'attività amministrativa che oggi più che mai ha bisogno di proseguire spedita per assicurare tutela e sostegno alla nostra comunità". "Occasioni come queste - ha aggiunto - dovrebbero rappresentare il momento della condivisione con la città che ci ha dato la fiducia ed invece il Covid ci impone il filtro della rete che rende tutto più complicato, ma non per questo meno sentito. La distanza serva ancor di più come esempio di condotte che tutti siamo chiamati ad adottare per proteggere noi ed i nostri cari. Le misure di contenimento del contagio ed il senso di responsabilità di ognuno di noi possono contribuire a salvare vite umane e ad evitarci la sofferenza di un virus che colpisce in maniera insidiosa e pericolosa".

15:38 - Prefetto di Napoli riceve delegazione operatori carceri

Il prefetto di Napoli Marco Valentini, accogliendo un invito del garante campano dei detenuti Samuele Ciambriello, ha ricevuto nella mattinata di oggi, presso la Prefettura di Napoli, don Franco Esposito, cappellano del carcere di Poggioreale; don Giovanni Russo, cappellano del carcere di Secondigliano; Luigi Romano, presidente campano dell'associazione "Antigone", Valentina Ilardi, presidente dell'associazione "Liberi di Volare". La delegazione ha presentato la situazione dell'emergenza Covid nelle carceri napoletane ed una serie di interventi migliorativi del decreto Ristori sulle carceri. All'uscita dalla Prefettura a decine di familiari presenti, insieme a volontari e giornalisti, la delegazione ha riferito l'esito dell'Incontro. " Abbiamo ringraziato il Prefetto per averci ascoltato e per il fatto che si è impegnato a scrivere al Governo, ai colleghi delle altre province a alla Regione per creare spazi adeguati al di fuori delle carceri per eventuali altri ricoveri di detenuti contagiati e in gravi condizioni. Siamo andati da lui con la consapevolezza che, di fronte alla tragedia del Covid nelle carceri, non si deve lasciare da solo nessuno e che il diritto alla salute va garantito anche nei luoghi di reclusione", ha detto Samuele Ciambriello aggiungendo che ora la politica deve compiere "atti di rottura e una svolta". 

14:49 - Napoli, San Giovanni Bosco convertito in ospedale covid: protesta cittadini

"Chiusure evitate, vite salvate. Ce state accerenn a' salute" (ci state uccidendo la salute, ndr): con questo striscione appeso ai cancelli, una quarantina di abitanti della zona di Capodichino e Secondigliano hanno protestato oggi all'esterno dell'ospedale San Giovanni Bosco, contro la sua conversione in ospedale del tutto riservato al covid. I cittadini protestano per aver perso il presidio ospedaliero che è sempre stato un riferimento per l'area napoletana: "Salviamo gli ospedali per salvare la vita, 61.000 prestazioni pronto soccorso, 1000 interventi di cardiologia, servizi per 500.000 abitanti, da domani tutto azzerato grazie a Verdoliva", dicono i cartelli dei manifestanti che protestano contro il direttore generale dell'Asl Napoli 1 che ha eseguito la decisione dell'Unità di Crisi della Regione Campania di convertire l'ospedale. A protestare anche alcuni medici dell'ospedale e il presidente della III Municpalità Ivo Poggiani: "Il San Giovanni Bosco - spiega - ha offerto nell'ultimo anno circa 61mila prestazioni di Pronto Soccorso, vi sono nati circa 600 bambini, oggi invece viene smantellata la terapia intensiva, trasferiti anestesisti e personale infermieristico all'Ospedale del Mare, venendo a mancare un altro filtro sul territorio per dare ascolto a necessità di vario tipo. Non si muore solo di covid. Terminato questo momento di criticità, vogliamo che il San Giovanni Bosco torni ad essere presidio di sanità pubblica per tutta la città". Da oggi l'ospedale ha comunque riaperto nella sua nuova veste di soli pazienti covid, con i primi 40 posti di degenza. 

14:39 - Napoli: bar pieni per 'ultimo' caffè alla vigilia della zona rossa

Non ci sono i consueti fiumi di persone dei fine settimana che si avvicinano all'Immacolata e al Natale, ma Spaccanapoli, Piazza del Gesù e Piazza San Domenico Maggiore fino a San Gregorio Armeno, la 'via dei pastori', si presentano oggi gremite. Nel vicoli e nelle piazze del centro antico di Napoli anche i tavolini dei bar e degli altri locali sono occupati. Tanta gente anche nel quartiere Vomero. In molti alle prese con acquisti e con 'l'ultimo caffè' in compagnia forse anche in vista dell'imminente zona rossa che scatta domani in Campania.

13:10 - Curia Napoli, autocertificazione per recarsi luogo culto

"Le celebrazioni con la partecipazione del popolo si svolgono nel rispetto del protocollo sottoscritto dal Governo e dalla Conferenza Episcopale Italiana. Nessun cambiamento, dunque. Nelle zone rosse, per partecipare a una celebrazione o recarsi in un luogo di culto, deve essere compilata l'autocertificazione". E' quanto si legge in una nota della Curia arcivescovile di Napoli diffusa In seguito all'ultima ordinanza del Ministro della Salute, con la quale la regione Campania è stata valutata "zona rossa". "Quindi, per le celebrazioni delle S. Messe, sia feriali che festive, e dei Sacramenti (Cresime e Prime Comunioni), restano invariate le ultime disposizioni pubblicate. Anche per la celebrazione del Rito delle Esequie, nulla è variato: solo in caso di decesso per contagio da COVID-19, si celebri solo il Rito di Commiato in prossimità dell'abitazione del defunto o al Cimitero", prosegue la nota. "Riguardo, poi, le attività pastorali, la Segreteria Generale della CEI suggerisce "una consapevole prudenza". Infatti, pur nella possibilità di continuare le attività pastorali, "per le zone rosse, la Segreteria Generale invita a evitare momenti in presenza favorendo, con creatività, modalità d'incontro già sperimentate nei mesi precedenti". Pertanto, sarà cura del Parroco, valutare la reale possibilità di svolgere incontri pastorali in presenza, rispettando scrupolosamente, senza eccezioni, tutte le disposizioni vigenti", si legge ancora. Inoltre, anche gli Uffici di Curia, la Caritas diocesana e le opere di carità restano aperti, con la sola facoltà di ricevere per appuntamento.

13:01 - Volontari protezione civile in Drive In nel Napoletano

Volontari di protezione civile in aiuto dei sanitari impegnati al Drive In di Torre del Greco (Napoli) nella somministrazione di più di cento tamponi Covid ogni giorno. Dopo la richiesta di supporto giunta dal locale distretto dell'Asl Napoli 3 Sud, è questa la risposta fornita dall'amministrazione comunale guidata dal sindaco Giovanni Palomba, forte di un protocollo d'intesa vigente dallo scorso aprile con l'associazione Torre Vesuvio-Pro Natura.. L'attività degli associati, come fanno sapere dal Comune, servirà per ''garantire il rispetto delle norme di distanziamento sociale, vigilare sull'uso della mascherina e dare tutte le opportune informazioni alle persone nelle vetture in attesa che venga loro praticato il tampone''. ''Esprimo sincera gratitudine - dichiara il primo cittadino - al presidente Belfiore e a tutti i volontari di Torre Vesuvio-Pro Natura per il particolare contributo che stanno offrendo alla comunità cittadina. È una fase certamente complessa ed articolata, che stiamo cercando di affrontare nel modo più adeguato possibile. Siamo certi che anche attraverso questo servizio reso ai cittadini, in collaborazione con l'Asl, riusciamo ad assicurare un'ordinata e composta somministrazione dei tamponi, regolando il flusso dei veicoli quotidianamente in fila, nel pieno rispetto della norme di contenimento e contrasto alla diffusione epidemiologica''.

12:37 - Napoli, polizia sul lungomare per i controlli

Poche persone sul lungomare rispetto alla settimana scorsa e consistenti unità delle forze dell'ordine che invitano a tenere le distanze e a indossare la mascherina. Alla vigilia del via alla zona rossa in Campania si presenta così la zona che negli ultimi week end era apparsa sempre gremita. Malgrado il clima dolce i napoletani, forse ormai rassegnati alle ulteriori restrizioni in arrivo, non hanno affollato Via Caracciolo e le altre strade in prossimità del lungomare. Anche il traffico veicolare appare scorrevole.

12:26 - Asl Na2: “In 5 giorni ossigeno a casa per 108 pazienti”

Sono 108 i pazienti positivi al Covid19 che, su richiesta del proprio medico di famiglia, da lunedì ad oggi hanno ricevuto al proprio domicilio bombole e concentratori di ossigeno. La procedura adottata dall'Azienda Sanitaria risponde a un'esigenza assistenziale che, se non venisse gestita, causerebbe un ulteriore affollamento dei reparti ospedalieri. E' quanto fa sapere, con una nota, l'Asl Napoli 2 Nord. L'ASL è in grado di garantire, prosegue la nota, "a circa 400 pazienti Covid, contemporaneamente, tale servizio. Questa tipologia di pazienti in molti casi necessita di un supporto di ossigeno per un periodo di 7/10 giorni, successivamente le bombole e i concentratori saranno a disposizione di altri pazienti. Tale procedura - messa a punto dal Dipartimento Farmaceutico guidato da Mariano Fusco - si realizza ai costi e alle condizioni che l'ASL aveva già concordato con il proprio fornitore selezionato mediante gara Soresa". "Ogni anno il picco dell'influenza stagionale determina una pressione sui Pronto Soccorso e un superlavoro dei reparti ospedalieri. Con la pandemia questo fenomeno si è molto amplificato, creando situazioni limite di cui si sta facendo carico con grande professionalità e sacrificio- dice Antonio d'Amore, Direttore Generale dell'ASL Napoli 2 Nord - il nostro personale sanitario. Per alleggerire questa pressione abbiamo implementato un modello di assistenza a domicilio mediante: distribuzione di apparecchiature per l'ossigeno, monitoraggio telefonico dei pazienti, visite a domicilio e avvio di equipe specialistiche attrezzate per eseguire ecografie polmonari. È un lavoro estremamente complesso - partito già molti mesi fa - che ha richiesto l'organizzazione della gestione della domanda, la predisposizione di auto speciali, il reclutamento del personale e la formazione dei giovani medici coinvolti, l'organizzazione della logistica." Nell'Asl Napoli 2 Nord è stata attivata una piattaforma informatica che permette al Medico di Famiglia di chiedere al domicilio del paziente l'effettuazione di una visita o di un tampone. Tutte le richieste vengono valutate dal Medico di Centrale che contatta al domicilio i pazienti e ne valuta i bisogni. Se necessario, la richiesta viene smistata alle equipe mediche presenti sui 13 Distretti Sanitari. Questo modello organizzativo ha preso il via lo scorso 7 novembre, facendo registrare 320 domande da parte dei medici di famiglia; 112 tra queste sono state già effettuate. "In molti casi i pazienti domiciliari sono persone anziane o malati oncologici, già gravati da un quadro clinico complesso. Ai problemi di salute poi si associano quelli sociali determinati dalla solitudine e da difficoltà di comunicazione telefonica. Per questa tipologia di pazienti - spiega Fabio Guardascione , in servizio presso l'USCA - l'intervento a domicilio è spesso l'unica possibilità di attuare un monitoraggio, data l'impossibilità di comunicare efficacemente via telefono". Attualmente sul territorio dell'ASL Napoli 2 Nord sono 14463 i pazienti positivi al COVID19, di cui solo 117 (pari allo 0.87%) sono ricoverati nei reparti ospedalieri.

12:20 - Zona rossa, Mastella: “Benevento non è Napoli”

"Applicare la zona rossa anche a Benevento ed al Sannio è assolutamente ingiusto ed iniquo". A dirlo sono la senatrice Sandra Lonardo, il sindaco di Benevento Clemente Mastella, il consigliere regionale Luigi Abbate ed il presidente della Provincia Antonio Di Maria, che aggiungono: "Dal professor Ricciardi al professor Miozzo del Cts, passando per autorevoli quotidiani, tutti hanno evidenziato questa disuguaglianza. Decretare zona rossa una provincia che è la nona in assoluto in Italia per minor casi Covid (1665 - dati Protezione Civile) è oltraggioso perché danneggia una popolazione che, evidentemente, a differenza di altri ha avuto maggiore attenzione al fine di evitare il contagio". Per Lonardo, Mastella, Abbate e Di Maria "è assurdo accomunare Benevento a Napoli che ha superato i 64mila casi totali. Se il Governo ha scelto la strada delle chiusure territoriali deve andare fino in fondo e consentire differenziazioni anche all'interno delle stesse regioni. Le aree interne della Campania non possono essere penalizzate per Napoli e la zona metropolitana. Quando si è trattato di realizzare tagli nella sanità il Sannio aveva pochi abitanti e non si è considerata la dimensione territoriale, ora invece non si considera il dato della proporzione casi-abitanti e si finisce per essere penalizzati con Napoli", aggiungono ancora senatrice, sindaco, consigliere regionale e presidente della provincia sannita. "Speriamo che il Governo corregga presto questo macroscopico errore, intanto rivendichiamo per le attività penalizzate da questa chiusura ristori immediati". Per Mastella e gli altri rappresentanti istituzionali "i sanniti e tutte le categorie colpite devono sapere di chi è il 'merito' di aver avuto la zona rossa: i Cinquestelle. I grillini campani invece di sollecitare il Governo ad accettare le risorse del Mes per la sanità del Mezzogiorno hanno rivendicato questo 'in-successo'. Ora speriamo che si ravvedano e almeno i parlamentari sanniti dei Cinquestelle facciano una battaglia comune con noi per evitare che il Sannio continui ad essere penalizzato da provvedimenti che non tengono in considerazione le singole realtà territoriali. Intanto per la nostra cultura istituzionale, fatta di rispetto delle regole , invitiamo - concludono - la nostra gente a rispettare il decreto governativo nonostante la sua irrazionale motivazione".

11:36 - Cna Salerno: “Grave l'esclusione dei centri estetici”

"Barba sì, pedicure no: è incomprensibile l'esclusione degli estetisti che operano nelle zone rosse". Anche la Cna di Salerno condivide pienamente, con il gruppo estetiste guidato da Loretta Capaccio, l'istanza sostenuta a livello nazionale dall'Unione Benessere e Sanità "contro la decisione del nuovo DPCM che sulle misure di contenimento consente ai parrucchieri di proseguire l'attività anche nelle zone rosse, ma non ai centri estetici. Si tratta - si legge in una nota - di servizi alla persona che hanno sempre garantito il massimo rispetto dei protocolli di sicurezza e non rappresentano in alcun modo fonte di contagi come rivendicato da CNA Benessere e Sanità". "Anzi, in moltissimi casi le misure di sicurezza adottate da questi artigiani sono più stringenti e rigorose rispetto a quanto prevede la normativa. Per questi motivi sorprende la incomprensibile esclusione dei servizi di estetica dalle attività che possono operare nelle zone rosse", prosegue la nota. "Abbiamo seguito e rispettato al pari degli acconciatori tutte le disposizioni, garantendo standard di sicurezza per i clienti e per noi stesse- dice Loretta Capaccio, presidente delle Estetiste Cna Salerno- ad onor del vero lo stop imposto dal Governo ci sembra privo di motivazioni oggettive che risultato difficili da comprendere laddove si consente di fare la barba ai clienti senza mascherina e non il pedicure ad una distanza maggiore e con le protezioni previste". Cna Salerno, insieme all'Unione Benessere e Sanità chiede, quindi, l'immediato reinserimento dell'attività di estetista tra quelle consentite anche nelle zone rosse.

11:29- Casartigiani: “Per centri estetici altro duro colpo”

"Le perdite per il settore acconciatori nel primo lockdowun ammontarono a oltre 30 milioni di euro in Campania. Solo a Napoli e provincia il comparto conta 8mila imprese con 36mila addetti, nella regione si arriva 16mila imprese e 65mila addetti. Con i nuovi provvedimenti del Governo registriamo l'ennesimo colpo a un settore in crisi". Casartigiani Napoli, Associazione Artigiani della Provincia di Napoli che rappresenta ufficialmente ed a tutti gli effetti il Sindacato Datoriale nazionale degli Artigiani sul territorio della Provincia di Napoli, lancia l'allarme e spiega: "Mentre per gli Acconciatori è stato riconosciuto il grande sforzo di investimento per i dispositivi anti-covid con raccomandazione uso mascherina per cliente ed operatore durante anche i trattamenti, consentendo quindi restare aperti anche in "Zona Rossa", per i centri estetici ciò non è stato possibile poiché la natura di alcuni trattamenti prevedono l'impossibilità di un distanziamento e assenza di contatti ravvicinati, pertanto rientreranno tra le attività chiuse. Sarà consentito lo spostamento di clienti provenienti anche da fuori comune purché oltre all'autocertificazione sia dimostrata la prenotazione del servizio dall'acconciatore (fax, e-mail, app, sms) e sia garantito da parte dell'impresa il contingentamento (assenza di attese all'interno del locale). Le imprese che hanno la doppia attività di acconciatura ed estetica dovranno tenere chiusa l'attività benessere lasciando a casa i dipendenti inquadrati nel settore estetica".

8:07 - De Magistris: “La città è una polveriera, il Governo immetta liquidità”

''Oggi non è un giorno felice per la nostra regione ma è un giorno che può mettere in sicurezza maggiormente i nostri ospedali. La zona rossa era purtroppo attesa e anzi si è fatta troppo tardi perdendo giorni preziosi'', ha detto il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, a SkyTg24, ed ha aggiunto: ''Proprio perché era una decisione attesa mi sarei aspettato che contestualmente alle restrizioni, il Governo avesse previsto iniziative economiche forti per immettere liquidità nelle tasche di gente stremata, dato che emerge anche dalle proteste di oggi, e che dunque arrivasse un segnale che alleviasse un po' le sofferenze sociali ed economiche in una città che è una polveriera. Rivolgo un appello al Governo a non sottovalutare questo aspetto'', ha concluso.

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