La donna è deceduta il 14 maggio nel nosocomio di Frattamaggiore. Secondo quanto emerso dalle indagini, ad ucciderla non sarebbero state le conseguenze di un incidente stradale, come inizialmente si era pensato, ma le botte sferrate dal compagno durante il lockdown. L'uomo, che è stato arrestato ed è accusato di omicidio preterintenzionale, le avrebbe lacerato la milza a calci
Svolta nelle indagini sulla morte di una donna di 52 anni, L.C., avvenuta il 14 maggio nell'ospedale di Frattamaggiore, in provincia di Napoli. Secondo quanto emerso dalle indagini compiute dai carabinieri di Casavatore e coordinate dalla Procura di Napoli Nord, ad ucciderla non sarebbero state le conseguenze di un incidente stradale, come inizialmente si era pensato, ma le botte sferrate dal compagno durante il lockdown. L'uomo, che è stato arrestato ed è accusato di omicidio preterintenzionale, secondo le accuse le avrebbe lacerato la milza.
Le indagini
La donna, che non ha mai denunciato le violenze, è deceduta il 14 maggio in ospedale, dove era giunta due giorni prima in preda a forti dolori all'addome. Inizialmente il decesso è stato messo in relazione a un incidente stradale, avvenuto l'11 aprile, mentre era in auto con la sorella. Il medico di base al quale la donna si è rivolta a causa dei dolori, ha ipotizzato si trattasse di calcoli renali, invece, anche alla luce dell'esame autoptico, è emerso che il decesso è riconducibile alla lacerazione traumatica della milza. Per gli inquirenti a provocare quel trauma sarebbero stati i calci sferrati dal compagno 47enne. La dinamica dei fatti è stata ricostruita dagli investigatori attraverso intercettazioni ambientali e telefoniche, oltre alle dichiarazioni delle persone informate sui fatti.