Uccisa dal fratello a Caivano, parla Ciro: "Maria Paola era la donna della mia vita"

Campania
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Questo il racconto: "Vivevamo assieme da un mese. Vorrei ci fossi stato io al posto di Maria Paola, vorrei essere morto io e non lei"

"Non è stata la mia prima ragazza, ma sicuramente è stata la prima di cui mi sia innamorato". Sono le parole, nell'intervista rilasciata a Il Corriere della Sera, di Ciro Migliore, quando parla di Maria Paola Gaglione, la ragazza di 22 anni che ieri è morta cadendo dallo scooter speronato dal fratello Antonio, il quale non accettava la relazione della sorella. L'arresto di quest'ultimo è stato convalidato dal gip Fortuna Basile di Nola (LA VICENDA). Oltre all'omicidio preterintenzionale aggravato da futili motivi, il giudice ha anche confermato l'accusa di lesioni nei confronti di Ciro. Michele Antonio, infatti, davanti al gip ha confermato di essersi scagliato contro Ciro dopo la tragica caduta dallo scooter e di averlo colpito. Domani i funerali della ragazza nella chiesa di San Paolo Apostolo, al parco Verde di Caivano.

Le parole

Ciro poi racconta la storia con la vittima: "Tre anni fa ci siamo conosciuti nella villa di Caivano e siamo andati a vivere insieme un mese fa. Ma non a Caivano, ad Acerra. Volevamo allontanarci dalla sua famiglia. Loro ci hanno sempre ostacolati. Non volevano che stessimo insieme perché dicevano che eravamo due femmine. Ma non è vero. Io non sono una femmina. Avevo 15 anni quando ho capito di essere un uomo, mi sentivo e mi sento un uomo. E Maria Paola mi ha sempre amato come uomo". In una conferenza stampa ha poi aggiunto: "La mia famiglia mi vuole bene per quello che sono, non ce la faccio più. Doveva succedere a tutte e due. Io la voglio vedere per l'ultima volta a Maria Paola".

"Ci amavamo veramente"

In passato anche la madre di Ciro ha ricevuto diverse minacce. "Dicevano che io a Maria Paola l’avevo infettata - ha proseguito Ciro -. Non lo dicevano a me personalmente, però nel quartiere lo andavano ripetendo continuamente. Ma come si può pensare una cosa così? E come ha potuto pensare di fare quello che ha fatto? vorrei ci fossi stato io al posto di Maria Paola, vorrei essere morto io e non lei. Maria Paola era la donna della mia vita, e non sto esagerando. Era una cosa che durava da tre anni, non da tre mesi. Noi veramente ci amavamo".

Tante le manifestazioni di affetto e solidarietà sui social network nei confronti di Ciro, dopo il post pubblicato ieri in memoria della sua ragazza. "Forza Ciro, siamo tutti con te", scrivono diversi utenti. Ma c'è anche tanta rabbia per quanto accaduto, in particolare dal mondo Lgbt.

Fiori, ceri e una toccante lettera firmata sul luogo in cui è morta la ventenne Maria Paola Gaglione ad Acerra (Napoli), la giovane caduta dallo scooter, in viaggio da Caivano ad Acerra, al termine di un inseguimento condotto dal fratello Michele che non approvava la sua relazione Lgbt con il compagno Ciro, 13 settembre 2020
ANSA / CIRO FUSCO

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