Napoli, devastano ospedale Covid per far curare parente ferito: presi

Campania

I due, incuranti della temporanea destinazione della struttura alla cura del coronavirus, avevano minacciato il personale sanitario e danneggiato i locali del pronto soccorso pretendendo le immediate cure per il loro familiare, esponente di spicco del clan Gionta

Due uomini sono stati arrestati dai carabinieri di Torre Annunziata (Napoli) su richiesta del Gip con l’accusa di aver danneggiato il pronto soccorso dell’ospedale Covid di Boscotrecase (Napoli) e minacciato il personale sanitario, pretendendo le cure per il proprio parente G. C., elemento di spicco del clan Gionta ferito a colpi di arma da fuoco in un agguato di camorra. L’episodio risale allo scorso 6 maggio. I due, il 41enne G. I. e il 39enne N. A., sono stati messi ai domiciliari (CORONAVIRUS IN ITALIA: GLI AGGIORNAMENTI IN DIRETTA - TUTTI GLI AGGIORNAMENTI SUL CORONAVIRUS IN CAMPANIA).

La vicenda

L’indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica di Torre Annunziata, ha consentito di accertare che i due, rispettivamente fratellastro e nipote acquisito del 50enne ferito, lo avevano condotto in auto all’Ospedale Covid di Boscotrecase, dove, incuranti della temporanea destinazione del nosocomio alla cura del coronavirus, avevano minacciato il personale sanitario e danneggiato i locali del pronto soccorso pretendendo le immediate cure per il loro familiare. Quest’ultimo era stato poi portato in ambulanza in un altro ospedale.

Le indagini

L’analisi delle immagini di videosorveglianza ha permesso di ricostruire quanto avvenuto: i due hanno forzato la transenna della rampa d’accesso e la porta scorrevole del Pronto Soccorso per introdursi nell’ospedale, poi hanno danneggiato i locali. Inoltre, è emersa una strategia intimidatoria per costringere i sanitari a prestare soccorso, interrompendo e limitando le capacità operative del presidio in piena emergenza.

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