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Jabil, azienda conferma licenziamenti allo stabilimento di Marcianise: salta tavolo

Campania

Fonti del ministero: "Vertici spieghino il dietrofront". Il tavolo potrebbe riprendere questa mattina per un ultimo tentativo di scongiurare i licenziamenti

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È saltato in nottata, quando sembrava tutto definito con il ritiro dei 190 licenziamenti, il tavolo sulla Jabil tenuto in videoconferenza con il Ministro del Lavoro Catalfo e il sottosegretario Mise Todde, l'azienda e i sindacati. Iniziata alle 16 di ieri, dopo il nulla di fatto di domenica, la riunione si è protratta fin oltre la mezzanotte, con una sospensione nel tardo pomeriggio per permettere ai rappresentanti Jabil di consultarsi sulla fattibilità di alcune soluzioni, come la richiesta di altre cinque settimane di cassa integrazione e il contestuale ritiro dei licenziamenti. La doccia fredda è arrivata poco prima di mezzanotte. Il tavolo potrebbe riprendere questa mattina per un ultimo tentativo di scongiurare i licenziamenti. (IL CASO JABIL - LE PAROLE DELLA MINISTRA CATALFO)

Le dichiarazioni

"Alle 23 - spiega Antonio Accurso, Segretario Generale Uilm Campania - si era quasi siglato l'accordo per ritirare i licenziamenti, ma l'azienda alle 23:50, con un colpo a sorpresa, ha dichiarato di non voler proseguire su questa strada".  Secondo Accurso l'azienda ha improvvisamente detto no a "un percorso condiviso per la gestione degli esuberi. La trattativa era stata complessa e faticosa ma aveva riportato tutti gli attori al buonsenso, grazie allo sforzo e alla mediazione di Governo e Regione e alla determinazione e responsabilità del sindacato. I licenziamenti sarebbero stati ritirati per riprendere un percorso di ricollocazione con stretto monitoraggio delle istituzioni". Per il rappresentante sindacale "la Jabil con questo atto scellerato mette in discussione la missione industriale e crea forte incertezza minando la sua credibilità. I lavoratori tutti vengono lasciati senza nessun futuro. Chiediamo al Governo di tentare un'ultimo sforzo per riportare tutti al buonsenso o altrimenti di mettere in sicurezza il sito e accertare tutte le responsabilità".

Choc tra lavoratori: "Multinazionale fa quello che vuole"

Stupore, frustrazione, e la solita rabbia che non passa mai dall'inizio della vertenza nel giugno scorso: allo stabilimento Jabil di Marcianise (Caserta), i dipendenti licenziati e quelli che il posto lo hanno tenuto, si sono ritrovati questa mattina ai cancelli con tanti interrogativi, tutti comunque sotto choc per la decisione dell'azienda di far saltare la trattativa e di confermare 190 licenziamenti. "Questo è uno schifo - dice un'operaia - una multinazionale fa quello che vuole e nessuno può fare nulla. La politica doveva muoversi prima". 

"Vertici spieghino dietrofront"

Il Ministro del Lavoro Nunzia Catalfo e il Sottosegretario Todde, dopo la decisione di Jabil di interrompere questa notte la trattativa "in modo unilaterale e inaspettato quando le parti erano ormai vicinissime all'intesa", "hanno manifestato tuttavia la volontà di interloquire direttamente con i vertici di Jabil, per conoscere le ragioni di questo inspiegabile dietrofront e cercare di concludere positivamente gli sforzi finora compiuti, salvaguardando la continuità occupazionale di 190 lavoratori". Questo è quanto fanno sapere fonti del Ministero del Lavoro. Al tavolo, il Ministro Catalfo, spiegano le fonti, ha ribadito la radicale nullità dei licenziamenti dovuta non solo al mancato rispetto della procedura in materia di licenziamenti collettivi, ma anche per effetto delle misure straordinarie varate dal Governo per fronteggiare l'emergenza Coronavirus.

Fiom: "L'azienda mortifica il Governo"

"È mortificante per il Governo e le istituzioni di questo Paese il comportamento della Jabil, che dopo tre giorni di trattativa, ha fatto saltare il tavolo, procedendo a licenziamenti illegittimi e lasciando gli altri 350 lavoratori senza alcun ammortizzatore". È quanto afferma il segretario della Fiom-Cgil di Caserta, Francesco Percuoco, commentando quanto accaduto nella notte. "La ministra Catalfo si è impegnata a fondo, ha protestato contro la scelta dell'azienda ma non c'è stato nulla da fare". 

Fim: "Governo intervenga per mettere a riparo lavoratori"

"Il Governo intervenga per mettere al riparo i lavoratori della Jabil". Lo ha affermato Raffaele Apetino, segretario generale della Fim Cisl Campania, dopo il mancato accordo tra sindacati e Jabil e la decisione dell'azienda di continuare la procedura dei licenziamenti. "Da parte della multinazionale c'è stato un atteggiamento vergognoso - ha aggiunto Apetino - quasi alla firma dell'accordo, dopo 72 ore di trattativa ad oltranza, la Jabil dice non voler più fare l'accordo per salvare 190 lavoratori. Il Governo intervenga, sono state offese le istituzioni Italiane e i lavoratori. Ci aspettiamo la convocazione dal Ministero del Lavoro così come ci siamo lasciati stanotte entro stamattina per riprendere il confronto e arrivare alla definizione di un testo che metta al riparo i lavoratori e le loro famiglie dal baratro della disoccupazione".