Napoli, controlli e sanzioni in bar e attività nel rione Forcella

Campania
Immagine di archivio (Agenzia Fotogramma)

Multato il gestore di una pescheria abusiva, poi chiusa, e sequestrati 27 chili di cibo. Già le saracinesche anche per un bar in via Giudecca Vecchia. Gravi carenze igieniche in due macellerie: in una terza è stato sorpreso un lavoratore “in nero” 

La sicurezza alimentare e il contrasto al lavoro sommerso nei locali commerciali sono state al centro di un servizio ad “alto impatto" dei carabinieri della compagnia Stella, disposto dal comando provinciale di Napoli, all’interno del rione Forcella del capoluogo campano. I militari, assieme a quelli del reggimento Campania, del Nas, del personale Asl e dell'ispettorato del lavoro, sono intervenuti in una pescheria abusiva, in un bar e in tre macellerie.

La pescheria abusiva

Le forze dell’ordine hanno sanzionato il gestore di una pescheria abusiva. Gli alimenti in vendita (27 i chili sequestrati) non rispettavano le normative sulla tracciabilità e sulle prescrizioni igienico sanitarie. L'attività è stata dunque chiusa.

Chiuso un bar in via Giudecca Vecchia

Un bar in via Giudecca Vecchia è stato chiuso e multato perché privo del registratore di cassa, di Scia e di autorizzazione alla somministrazione di alimenti e bevande. Alla titolare, una 18enne di Napoli, è stata contestata anche l'occupazione abusiva del suolo pubblico. In totale, sono state elevate sanzioni per 5mila euro.

L’intervento nelle macellerie

Gravi carenze igieniche in una macelleria, al cui titolare è stata imposta la sanificazione degli ambienti e l'eliminazione della ruggine dalle celle frigorifere, dove era conservata la carne destinata alla rivendita. Stessa sorte per un’alta medesima attività, all'interno della quale gli impianti di conservazione presentavano punti di ruggine, guarnizioni deteriorate e, in generale, gravi carenze igieniche. Il negozio, gestito da un cittadino di origini pakistane, è stato multato anche per la mancata installazione del registratore di cassa. Un lavoratore "in nero" è stato infine sorpreso in una terza macelleria: le multe sono state pari a 3.800 euro.

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