Ai domiciliari è finito anche un agente della polizia penitenziaria in servizio a Secondigliano (Napoli). In un caso sarebbe stata programmata l’uccisione di un titolare dell'agenzia concorrente
Cinque ordinanze di custodia cautelare, due in carcere e tre ai domiciliari, sono state eseguite questa mattina dai carabinieri di Salerno nei confronti altrettante persone. Le accuse sono di attività di concorrenza illecita in commercio continuata ed aggravata, mediante azioni intimidatorie e violente, avvalendosi del metodo mafioso. Due degli indagati, inoltre, dovranno rispondere anche di detenzione e porto abusivo di arma da fuoco, mentre tra le persone finite ai domiciliari c'è un agente della polizia penitenziaria in servizio a Secondigliano (Napoli).
Le condotte violente
Secondo l’accusa il gruppo commetteva azioni violente allo scopo di imporre i propri servizi nella gestione della sicurezza dei locali notturni della Piana del Sele e di Salerno, sfruttando anche il potere intimidatorio derivante dalla carriera criminale di uno dei componenti della banda. Per la Procura della Repubblica di Salerno gli indagati "effettuavano spedizioni finalizzate a stabilire un clima di terrore tra i gestori dei locali notturni, che terminava solo assecondando le richieste di servirsi del loro personale per garantire il sereno svolgimento delle serate all'esterno e all'interno dei locali della movida battipagliese e salernitana".
Pianificato un omicidio
In una circostanza, poi, come spiegato dal sostituto procuratore, Vincenzo Senatore, c'era stato "uno sforamento di competenza da parte di quelli di Salerno" che aveva provocato la reazione violenta del gruppo della Piana del Sele. Dopo quell'episodio sarebbe stata pianificata l'uccisione del titolare dell'agenzia concorrente "non portata a compimento per la volontaria desistenza dell'uomo incaricato dell'omicidio".
Coinvolto un agente della polizia penitenziaria
L'agente, secondo il sostituto procuratore della Dda, Vincenzo Senatore, "per quello che abbiamo appurato sulla base di attività intercettive, condivideva le attività poste in essere ed era pienamente organico a questo gruppo che abbiamo individuato".
Le indagini
Nel corso delle indagini, nate da un’inchiesta della Procura della Repubblica di Nocera Inferiore (Salerno) legata alla distribuzione di anabolizzanti nelle palestre, gli investigatori si sono anche scontrati con un clima di omertà. "Abbiamo sentito tre-quattro dei titolari di alcuni esercizi commerciali tra i più importanti della zona di riferimento e purtroppo non abbiamo avuto collaborazione - ha spiegato il sostituto procuratore Senatore -. Possiamo comprendere questo atteggiamento perché evidentemente è conseguenza della capacità intimidatoria dei soggetti che oggi abbiamo arrestato". Tra gli indagati a piede libero risultano, quindi, anche tre titolari di attività commerciali e un cittadino romeno, considerato dagli investigatori, un picchiatore.