Lo smottamento è avvenuto la scorsa notte nella parte Sud-Est della scarpata del viale Maiuri. Un'area di circa 150 metri quadrati si è staccata finendo nel giardino della Domus di Telefo. Il direttore: "Danni di lieve entità"
A causa del maltempo e delle intense piogge degli scorsi giorni, questa notte si è verificato uno scivolamento corticale di terreno nella parte Sud-Est della scarpata del viale Maiuri, nel Parco archeologico di Ercolano, che collega la città moderna con quella antica. A renderlo noto è stato l'ufficio stampa del Parco.
Lo smottamento
Circa 150 metri quadrati di superficie interessata si sono riversati nella parte bassa del Parco interessando il giardino della Domus di Telefo, area già precedentemente interdetta al pubblico. I tecnici del Parco archeologico sono giunti sul posto per verificare l'entità del danno e avviare immediatamente le prime operazioni di messa in sicurezza e di ripristino degli ambienti. La zona era interessata da mesi da interventi di manutenzione ordinaria ed era già interdetta al pubblico.
Gli interventi di messa in sicurezza
Come spiega il direttore del Parco, Francesco Sirano, al momento i danni causati dallo smottamento sono "di lieve entità", anche grazie alla rapidità degli interventi e all'operato dei tanti professionisti coinvolti. ''Una macchina organizzativa perfetta - ha dichiarato - che ha consentito di gestire con tempestività e professionalità tutte le operazioni necessarie alla messa in sicurezza e all'individuazione dei danni che al momento risultano solo di lieve entità. Eccezionale la collaborazione con l'equipe Packard, che ha messo a disposizione dati storici e analisi utili per l'inquadramento dell'intervento", ha sottolineato Sirano.
Una "scoperta interessante"
Il direttore ha poi aggiunto che "il movimento del terreno ha messo in luce un'interessante scoperta: la presenza di un tunnel borbonico che era già stato all'attenzione di Amedeo Maiuri e che comprometteva la staticità della scarpata". L'area interessata dalle operazioni di messa in sicurezza - informa il Parco - non rientra nel percorso di visita, dunque le attività, che procedono spedite, non incidono sulla regolare fruizione al pubblico.