Spacciavano droga tra Napoli e Messina: arrestate 26 persone

Campania
Foto di archivio (Getty Images)

Le consegne delle sostanze stupefacenti avvenivano prevalentemente a domicilio su richiesta telefonica. Alcune dosi erano destinate alle carceri di Salerno e Lanciano

I carabinieri di Torre Annunziata, in provincia di Napoli, hanno eseguito un'ordinanza di custodia cautelare, emessa dal gip su richiesta della locale procura, nei confronti di 36 indagati. Diciannove persone sono finite in carcere, sette ai domiciliari e altre nove al divieto di dimora, mentre per un'altra è stato disposto l'obbligo di firma. Gli indagati sono ritenuti responsabili a vario titolo di detenzione e spaccio di svariate droghe, tra cui cocaina, hashish, marijuana e droghe sintetiche, nei comuni dell'area oplontina nonché in diverse città delle province di Napoli, Salerno e Messina.

Dosi destinate anche alle carceri

Durante le indagini, andate avanti da febbraio a giugno dello scorso anno, i carabinieri hanno potuto individuare oltre 700 ipotesi di reato, con numerosi riscontri a carico degli acquirenti e l'arresto in flagrante di 12 indagati. Secondo quanto emerso dalle indagini, le consegne delle sostanze stupefacenti avvenivano prevalentemente a domicilio su richiesta telefonica. Il giro di affari ammontava a migliaia di euro al giorno e alcune dosi erano destinate alle carceri di Salerno e Lanciano.

Le piazze di spaccio

Le principali piazze dello spaccio erano attive a Torre Annunziata, Eboli, in provincia di Salerno, e Messina. L'indagine ha permesso anche di "svelare le diverse modalità di vendita dello stupefacente - sottolinea il procuratore della Repubblica di Torre Annunziata facente funzioni, Pierpaolo Filippelli -, che avvenivano principalmente mediante la consegna a domicilio o in luoghi convenzionali, previo contatto telefonico finalizzato a concordare, ricorrendo a un linguaggio criptico e sfruttando per lo più utenze radiomobili intestate a persone inesistenti, qualità e quantità dello stupefacente oggetto della compravendita'', conclude Filippelli.

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