Napoli, San Gennaro: cardinale Sepe annuncia liquefazione del sangue

Campania

A segnalare il ripetersi del "miracolo" uno dei membri della Deputazione di San Gennaro, sventolando un fazzoletto bianco

Si è ripetuto a Napoli il "miracolo" di San Gennaro. Ad annunciare la liquefazione del sangue è stato, alle 10.04, il cardinale Crescenzio Sepe. All'annuncio ha fatto seguito un lungo applauso dei fedeli che sin dalle 8 hanno affollato il Duomo oggi, giorno in cui si festeggia il santo patrono della città e della Campania. All'esterno della cattedrale si sono radunati gli operai della sede di Napoli di Whirlpool, la cui cessione è stata recentemente annunciata. Il ripetersi del miracolo è letto come un buon auspicio per Napoli e la Campania. Il miracolo avviene tre volte l'anno: a settembre, nel giorno di S.Gennaro, nel sabato che precede la prima domenica di maggio, a dicembre (LA STORIA). "Vi do la bella notizia - ha detto il cardinale Crescenzio Sepe - il sangue è sciolto".

Il prodigio

E' stato il cardinale Crescenzio Sepe, arcivescovo di Napoli, a recarsi nella cappella dedicata al Santo dove sono custodite le ampolle contenenti le reliquie. Dopo aver percorso la navata assieme all'abate, monsignor Vincenzo De Gregorio, il cardinale ha presieduto la celebrazione, poi la liquefazione del sangue è stato annunciato da uno dei membri della Deputazione di San Gennaro sventolando un fazzoletto bianco. Quest’anno sono arrivate alla Curia oltre 400 richieste di accredito per seguire la cerimonia da parte dei media nazionali e internazionali.  

Le parole del cardinale Crescenzio Sepe

"E' segno della bontà, benevolenza, misericordia e amore per noi, per Napoli, per la Campania, per la Chiesa - ha detto il cardinale Crescenzio Sepe, arcivescovo di Napoli -. E' anche un invito a tenerci stretti stretti, come nostro parente e nostro amico, il nostro protettore San Gennaro. Viva San Gennaro". "C'è da chiedersi: esiste ancora la Napoli dal 'core' grande e sincero? - ha detto il cardinale durante l'omelia -. A noi cittadini della Napoli di oggi è dato di dover rispondere a questa domanda con verità, quindi, con realismo, con onestà e con coraggio, senza lasciarci prendere da una falsa nostalgia dei tempi che furono". 
"Purtroppo il male che fanno a Napoli i sicari di odio e di violenza è senza limiti. Essi in effetti tentano di uccidere sul nascere proprio la possibilità di fare futuro - ha affermato - quindi di guardare avanti, di porre le basi per una vita ordinata, per la crescita di una comunità attenta ai valori fondamentali e quindi naturalmente orientata al bene comune. La violenza è il primo baluardo, il primo grande ostacolo che si pone su questa strada". "Genera paura, insicurezza - ha sottolineato - favorisce connivenza e complicità e ogni forma di comportamento che va contro il bene comune". "Certo, a nessuno si può chiedere di essere eroe anche perché chi tradisce Napoli alle spalle, essendosi arruolato nelle formazioni della violenza organizzata e no, sa scegliere con lucida protervia i lati deboli". "E occorre dirlo, alla fine Napoli si trova a vivere pienamente una condizione che toglie libertà e mina alla base i diritti dei cittadini, rendendo la loro vita difficile, per non dire proibitiva".
"Abbiamo bisogno di fare futuro, cioè impegnare le mani e il cuore per scrivere pagine nuove della storia che verrà, quella che siamo chiamati a costruire stando accanto al nostro patrono Gennaro, in spirito di umiltà e di fedeltà". "Fare futuro, ossia progettare il nostro domani come singoli e come comunità - ha aggiunto - significa innanzitutto capire e vivere bene il nostro presente in cui anche senza che nessuno ce lo chieda, siamo invece interpellati e chiamati uno a uno a esercitare le nostre responsabilità, vorrei dire anzi la nostra umanità". "Questo impegno vogliamo affermare con forza, ancora una volta oggi, davanti al santo patrono - ha concluso - ben sapendo che sono tanti i momenti e le occasioni in cui tale affermazione da tanti di noi viene tragicamente smentita, fino a farsi addirittura irridente".

Le proteste

Oltre ai lavoratori della Whirlpool, anche gli operai dell'America Laundry, la ditta che si occupa della fornitura di biancheria agli ospedali di Napoli, hanno manifestato all'esterno del Duomo in occasione delle celebrazioni di San Gennaro. Gli operai, circa venti, hanno mostrato striscioni con la scritta American Laundry e hanno chiesto un incontro con la Regione Campania. "Con il cambio dell'appalto e l'ingresso della nuova ditta - ha detto Rosario Romano, uno degli addetti della ditta di lavanderia - temiamo che solo 60 dei 232 lavoratori vengano assorbiti, cioè coloro che lavorano all'interno degli ospedali. Bisogna mettere in moto il sistema di ammortizzatori sociali e abbiamo chiesto un incontro all'assessore al Lavoro della Regione Sonia Palmeri, stiamo aspettando una risposta da quasi due mesi".

La diretta streaming

Sono stati 374mila i contatti unici che, nel mondo, hanno seguito in diretta streaming la solennità di San Gennaro. I numeri sono stati diffusi da Maria Tv, provider streaming di Beinette, Cuneo, che ha permesso un'ampia diffusione via web sul canale dedicato all'evento. Il picco, pari a 286mila contatti unici, si è registrato alle 9.45, circa 20 minuti prima che fosse annunciato l'avvenuto prodigio. 

Napoli: I più letti