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Uccise vigilante, permesso per il compleanno: il ministro Bonafede incarica gli ispettori

Campania
Immagine di archivio (Agenzia Fotogramma)

L'Ispettorato compirà accertamenti preliminari "volti a valutare la correttezza della procedura ed eventuali condotte disciplinarmente rilevanti"

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Il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede ha incaricato l'Ispettorato di via Arenula di compiere accertamenti sul caso del permesso premio concesso a uno dei tre killer condannati per l'omicidio del vigilante Francesco Della Corte per il suo diciottesimo compleanno. L'Ispettorato compirà accertamenti preliminari "volti a valutare la correttezza della procedura ed eventuali condotte disciplinarmente rilevanti".

Il figlio della vittima: "Soddisfatto della decisione"

La decisione del ministro Bonafede è stata accolta con soddsfazione da Giuseppe Della Corte, il figlio di Franco: "Certo che mi ritengo soddisfatto, non posso credere al fatto che sia stato concesso un permesso premio all'assassino di mio padre, per festeggiare il compleanno con amici e parenti all'esterno del carcere; questo non lo ritengo rieducativo! Dopo poco più di un anno dall'omicidio, questa belva come può essere premiata? Io non lo accetto, visto che è l'artefice della distruzione della mia famiglia, colui che mi ha provocato tanto dolore", le sue parole all'ANSA. E ancora: "Il fatto che sia partita un'ispezione su questo caso non ci fa perdere la fiducia nella giustizia, in cui noi crediamo!", afferma il figlio della vittima.

L'attacco dei sindacati di polizia

Un duro attacco all’autorità giudiziaria arriva dall'Unione dei Sindacati della Polizia Penitenziaria (Uspp): "Sempre più spesso - si legge nel Tweet - la polizia penitenziaria deve eseguire bizzarre scorte per eseguire fantasiose ordinanze dell'Autorità Giudiziaria, ma questo caso indigna e lascia sgomenti. Solidarietà alla famiglia del vigilante". Per il presidente dell'Uspp, Giuseppe Moretti, e il segretario campano, Ciro Auricchio, è ancora più grave che il nullaosta sia stato dato a chi "non si è ravveduto" e "non si è mai scusato con la famiglia".

La vicenda

Il 18enne è stato condannato a 16 anni per aver ucciso "con crudeltà", il 3 marzo 2018, la guardia giurata Franco Della Corte all'esterno della metro di Piscinola, a Napoli. Il permesso gli è stato concesso dopo neanche un anno di reclusione.
Particolare rammarico è stato espresso dalla figlia della vittima in una lettera pubblicata sui social indirizzata ai magistrati: "A chi gli ha accordato il permesso mi permetto di ricordare che di recente ho compiuto 22 anni ma non ho spento candeline e non ho avuto torte e regali. E lo sa perché? Perché chi oggi festeggia ha ucciso mio padre, la persona più importante della mia vita".