Napoli, scoperta frode fiscale da 4 milioni di euro

Campania

Bloccato l’artefice della truffa, un 60enne irreperibile da vent’anni e definito "inquietante" dagli investigatori 

Una frode da quattro milioni di euro è stata scoperta dalla Guardia di Finanza di Napoli in un’indagine coordinata dalla Procura di Napoli. Il nome dell'operazione - "maschera di ferro" - è dovuto all’uomo al centro della truffa, un 60enne irreperibile da vent’anni e definito "inquietante" dagli investigatori.

Truffatore 'invisibile' da vent'anni

Il 60enne, originario di Udine ma da tempo in Campania, è stato bloccato stamattina quando i militari si sono presentati alla porta dell'ultima abitazione dove l'uomo era stato segnalato, nel Casertano. I proprietari dell'appartamento hanno riferito di non avere da tempo notizie del proprio inquilino, che pagava l'affitto in nero. Il 60enne in realtà era lì a poca distanza, sicuro di essere invisibile: i militari però erano riusciti a entrare in possesso di una sua foto e hanno quindi potuto individuarlo e a bloccarlo. Gli è stato sequestrato ciò che aveva in quel momento con sé: chiavi dell'auto, documenti, cellulari, carte di credito. Il 60enne non ha una residenza, non ha alcun bene intestato né un numero di cellulare a suo carico.

I controlli grazie alla fattura elettronica

Per le indagini la guardia di finanza ha sfruttato le opportunità di controllo fiscale fornite dalla fattura elettronica. L'operazione, durante la quale sono state eseguite numerose perquisizioni in aziende campane del settore siderurgico, è il frutto di una sinergia tra gli investigatori del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria, della Guardia di Finanza di Napoli e della Direzione Centrale dell'Agenzia delle Entrate finalizzata al contrasto all'evasione fiscale attraverso la cosiddetta "frode carosello". La maggiore rapidità di controllo dei dati ottenuta grazie alle fatture elettroniche - spiega uno degli investigatori - "ci ha permesso di riconoscere ed intercettare immediatamente gli autori del raggiro".

La complicità dei clienti

Gli investigatori sono anche riusciti ad accertare il ruolo di alcuni clienti, non sempre inconsapevoli vittime del raggiro. "Spesso - spiega l'investigatore - erano loro a contattare i fornitori del materiale ferroso chiedendo prezzi sempre più bassi, consapevoli - lo abbiamo provato - che quei prezzi, decisamente fuori mercato, non potevano che essere il frutto di un meccanismo frodatorio".

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