I reclusi hanno battuto sulle sbarre pentole e altri pezzi di ferro. Il rumore provocato è stato sentito anche all'esterno della casa circondariale
Nuova protesta nella mattina di oggi, mercoledì 19 giugno, nel carcere di Poggioreale a Napoli, dopo la rivolta di domenica scorsa. Secondo quanto riferisce Aldo Di Giacomo, segretario del Sindacato di Polizia Penitenziaria (Spp), i reclusi hanno battuto sulle sbarre delle celle pentole e altri pezzi di ferro.
I motivi della protesta
I detenuti hanno protestato, secondo quanto spiega Di Giacomo, per la morte di un detenuto di 58 anni, probabilmente dovuta a un malore, forse un infarto. Il decesso è avvenuto nel padiglione Salerno, già interessato dalla rivolta di domenica, secondo quanto riportato dal Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria. L'uomo, italiano, è stato trovato esanime nella sua cella nella mattina di oggi, mercoledì 19 giugno. Stava scontando una condanna all'ergastolo per omicidio, e da tempo veniva curato all'interno della casa circondariale per alcune patologie croniche.
Ministero Giusitizia: detenuto morto in cura
Il Ministero della Giustizia fa sapere che, fin dall'ingresso in carcere, nel 2013, al detenuto deceduto era stata riscontrata una patologia psichiatrica compatibile con una diagnosi di schizofrenia, per cui, nel corso della detenzione, aveva effettuato con regolarità consulenze psichiatriche intramuriarie. Il 58enne, durante la sua permanenza nell'istituto napoletano, è stato sottoposto a diversi accertamenti cardiologici e diabetologici, oltre a numerosi esami e indagini strumentali e consulenze specialistiche, volte a indagare su patologie al pancreas e al fegato.
La 'battitura' sulle sbarre
Il rumore provocato dai detenuti era talmente forte da risultare udibile all'esterno. "Ora la protesta è rientrata - aggiunge Luigi Castaldo, segretario provinciale Osapp di Napoli - ma la tensione è alta visto che è lo stesso reparto dove vi è stata domenica la rivolta con ingenti danni". La protesta è durata una decina di minuti.
Osapp: "Temiamo per gli agenti"
"Da questa mattina, probabilmente prendendo spunto dalla notizia della morte avvenuta ieri sera, per presumibili cause naturali, di uno dei detenuti che aveva partecipato alla protesta di tre giorni fa i detenuti del reparto Salerno hanno ripreso una nuova rivolta", sottolinea il segretario generale dell'Organizzazione Sindacale Autonoma Polizia Penitenziaria (Osapp) Leo Beneduci. "Abbiamo in questo momento motivato timore per i rischi sulla incolumità fisica del personale di Polizia Penitenziaria in servizio nell'istituto napoletano e che già prima dei due ultimi eventi era sottoposto, in ragione della carenza di organico e del grave sovraffollamento, a turni di servizio particolarmente gravosi e stressanti. Altrettanto dobbiamo lamentare - prosegue il leader dell'Osapp - la non eccessiva celerità nell'adozione dei correttivi (quali la riduzione del sovraffollamento e l'incremento del personale in servizio) che già gli eventi dello scorso 16 giugno avrebbero dovuto indurre gli organi dell'amministrazione ad adottare con la massima tempestività". "Auspichiamo infine - conclude Beneduci - con ciò richiamando la diretta responsabilità del Guardasigilli Bonafede e del sottosegretario Morrone che gli eventi di Napoli Poggioreale non costituiscano l'innesco per una nuova stagione di tensione all'interno delle carceri italiane di cui farebbero le spese in primo luogo un Corpo di Polizia Penitenziaria in questo momento assai impoverito negli organici e nella propria organizzazione e poi ogni comune cittadino che dal disastro del sistema penitenziario italiano vedrebbe successivamente venir meno i requisiti per la propria sicurezza".