Erano sepolti dalla vegetazione, cresciuta dopo alcuni lavori agricoli iniziati negli anni '60. Si tratta forse di quel che rimane di un tempietto o di un portico
Estirpando la fitta vegetazione che copriva il versante occidentale delle mura di Paestum (Salerno), gli archeologi del sito hanno scoperto capitelli, colonne, cornicioni e triglifi di un intero edificio dorico. A renderlo noto è il Parco Archeologico di Paestum. Il particolare più sorprendente si trova in un pannello, probabilmente una metopa, fatto di arenaria decorata con tre rosette a rilievo, tipiche degli edifici dorici costruiti tra VI e V sec. a.C. nella città dei templi e nel suo territorio.
I lavori di pulizia
I lavori di pulizia delle mura, precisano dalla direzione del parco archeologico, sono stati avviati pochi giorni fa nell'ambito di un progetto europeo finanziato con fondi strutturali, finalizzato al restauro e alla riqualificazione della cinta muraria dell'antica Paestum, lunga circa 5 km. Gli elementi architettonici, di estremo interesse anche per la presenza di tracce di intonaco e pittura color rosso, sembrano essere stati accumulati lungo le mura nell'ambito di lavori agricoli a partire dagli anni '60.
Forse parte di un tempietto o un portico
I resti dovrebbero appartenere a un edificio di dimensioni minori - un tempietto o un portico ('stoà') - che risalirebbe allo stesso periodo della Tomba del Tuffatore e del Tempio di Athena (fine VI/inizi V sec. a.C.). Come spiega il direttore del Parco Archeologico di Paestum, Gabriel Zuchtriegel, la zona in passato ha restituito una stipe votiva, con statuette fittili di divinità femminili in trono e frammenti ceramici databili tra VI e III sec. a.C. L'edificio rinvenuto si trova nelle vicinanze di quello che con molta probabilità era il 'kerameikos', il quartiere artigianale dove si fabbricavano i famosi vasi dipinti della città.