Whirlpool, Di Maio: "Via gli incentivi". L'azienda: "Non chiuderemo Napoli"

Campania
Il ministro del Lavoro Luigi Di Maio (Agenzia Fotogramma)

Il ministro del Lavoro lo ha annunciato a Rtl, dicendo che l’azienda "non ha tenuto fede ai patti e si è rimangiata la parola". La risposta di Whirlpool è arrivata attraverso una nota: "Mai disdetto l'accordo". Gli operai accolgono de Magistris al Maschio Angioino

Botta e risposta con Whirlpool del ministro dello Sviluppo Di Maio, che annuncia la firma di una direttiva per revocare tutti gli incentivi all'azienda: "Non hanno rispettato i patti - afferma il vicepremier -, in Italia dobbiamo farci rispettare". Da Whirlpool arriva la replica che "l'azienda non ha mai proceduto ad alcuna disdetta dell'accordo", e si riconferma la volontà di continuare a lavorare per trovare una soluzione condivisa. La società annuncia anche che non intende chiudere il sito di Napoli, e auspica l'inizio di percorso per risolvere la vertenza. La notizia della revoca degli incentivi era trapelata già ieri da fonti del ministero dello Sviluppo Economico, dove mercoledì 12 alle 17 si terrà un nuovo incontro.

Le parole del ministro Di Maio

"Quando ci siamo insediati come governo abbiamo detto che avremmo difeso il Made in Italy e non significa solo difendere i prodotti ma anche la manodopera. E io sono un po' stanco di tutte queste multinazionali che vengono in Italia, firmano accordi con il governo e poi quando vogliono chiudono stabilimenti, se ne vanno. Chi viene in Italia deve sottostare alle regole italiane, deve rispettare il governo italiano". Lo afferma, in un video su Facebook, il vicepremier Luigi Di Maio mentre firma la revoca degli incentivi per la Whirlpool. "È una settimana che ho detto a Whirlpool che siccome hanno sottoscritto degli accordi dovevano tenere aperto lo stabilimento di Napoli. È assurdo e non è accettabile che abbiano preso 50 milioni di euro dal 2014 ad oggi e io inizio a revocargli i fondi perché non sono stati collaborativi, continuano a dire che vogliono disimpegnarsi dallo stabilimento di Napoli. Quando verranno al tavolo spero possano venire a più miti consigli perché qui è finita l'epoca del Bengodi", afferma Di Maio.

La risposta di Whirlpool

Alle parole pronunciate dal vicepremier Di Maio l'azienda ha risposto attraverso una nota, in cui si legge: Whirlpool Emea (Europe, Middle East and Africa) "con rammarico prende atto della dichiarazione rilasciata questa mattina a radio Rtl dal ministro Luigi Di Maio, di voler revocare gli incentivi concessi e di bloccare il pagamento su quelli richiesti, pur non avendo l'azienda mai proceduto ad alcuna disdetta dell'accordo siglato". Whirlpool, è scritto ancora nella nota, "riconferma la centralità dell'Italia e la volontà di continuare a lavorare con tutte le parti coinvolte per trovare una soluzione condivisa". In linea con il piano industriale dello scorso ottobre, l'azienda "non intende procedere alla chiusura del sito di Napoli, ma è impegnata a trovare una soluzione che garantisca la continuità industriale e i massimi livelli occupazionali del sito". Nell'incontro di domani "auspichiamo di poter iniziare il percorso con le istituzioni presenti e le organizzazioni sindacali volto a risolvere la vertenza".

Le parole di de Magistris

"Mi auguro che la dichiarazione di Di Maio sia tattica perché a noi non interessa che a Whirlpool siano tolti o meno i fondi", ha detto il primo cittadino, accolto dai lavoratori al grido di 'Luigi uno di noi' davanti al Maschio Angioino, dove si tiene la seduta straordinaria del Consiglio comunale sulla vertenza Whirlpool. "Il Governo deve fare in modo che l'accordo di ottobre 2018, che come ci è stato detto, legava i finanziamenti al rilancio del piano industriale che comprendeva la sede di Napoli, venga confermato". Un accordo che de Magistris chiede di poter vedere perché "questa - ha aggiunto - non è una partita del Governo della Repubblica Italiana ma una partita della città di Napoli, un'azienda di Napoli, lavoratrici e lavoratori di Napoli e dell'area metropolitana e delle loro rappresentanze sindacali". "Se il ritiro del finanziamento serve per convincere la Whirlpool a capire che il Governo fa sul serio, bene. Ma se è già una ritirata per dire abbiamo perso, è qualcosa che ci interessa molto poco".

La seduta straordinaria del Consiglio comunale

''Oggi siamo tutti qui per difendere una fabbrica che significa difendere il reddito dei lavoratori e delle loro famiglie, la città e il suo tessuto produttivo non solo di Whirlpool ma di tutto l'indotto, il lavoro e la legalità'', ha detto il presidente del Consiglio comunale di Napoli, Alessandro Fucito, aprendo la seduta monotematica sulla vertenza Whirlpool. Il Consiglio ha poi approvato all'unanimità un documento unitario in cui l'assemblea cittadina si impegna ''a considerare l'etica del lavoro come principio unitario e condiviso; a sostenere i lavoratori e le organizzazioni sindacali in tutte le sedi ordinarie e straordinarie contrastando ogni speculazione e ogni possibile motivo di allontanamento dall'accordo sottoscritto nel 2018; a porre la questione Whirlpool nelle opportune sedi politiche e amministrative come parte della questione meridionale nella sua complessità sociale, economica, produttiva; ad attivare ogni possibile contrasto alle speculazioni finanziarie, a imprenditorialità senza futuro e investimenti scellerati e a sostenere lo sciopero generale proclamato per il 14 giugno''. La seduta si è svolta alla presenza di 38 consiglieri su 40, dei lavoratori e delle forze sindacali. Sono assenti il consigliere di Fdi, Andrea Santoro, e i giustificati Diego Venanzoni (Pd) e Mara Carfagna oggi impegnata nella conduzione della seduta della Camera. Carfagna ha fatto pervenire al Consiglio comunale un documento in cui esprime il proprio sostegno ai lavoratori napoletani di Whirlpool.

Le dichiarazioni del leader della Cgil Landini

Sulla vicenda è intervenuto anche il leader della Cgil, Maurizio Landini. "Bisogna fare applicare gli impegni che sono stati presi da Whirlpool. L'importante è che la discussione al ministero non sia su come sanzionare Whirlpool, ma su come fare applicare gli accordi, non permettere di ridurre e di chiudere stabilimenti. Capisco che se il governo ha dato degli incentivi possa anche decidere di toglierli. Bisogna che l'azienda mantenga gli investimenti e la presenza nel nostro Paese. Non è che togliendo gli incentivi Whirlpool può chiudere gli stabilimenti e se ne può andare. Il governo italiano deve riflettere su come si stanno comportando le multinazionali, su perché investono meno e perché spostano produzioni" ha concluso Landini.

Fiom: "Governo deve far rispettare gli accordi"

"Il governo dovrebbe fare rispettare a Whirlpool gli accordi. Certo se va via è giusto che non abbia soldi italiani per andarsene, ma il nostro obiettivo è che rispetti il piano industriale e non chiuda gli stabilimenti". Lo ha detto Francesca Re David, segretaria generale della Fiom. "Noi abbiamo firmato a ottobre un accordo, c'è stato un lungo percorso in cui il sindacato ha accompagnato il processo di riorganizzazione del gruppo con sacrifici per i lavoratori e l'uso di ammortizzatori sociali. Ora, dopo sei mesi, Whirlpool annuncia la chiusura di uno stabilimento, guarda caso nel Mezzogiorno", ha aggiunto.

Uil: "Stesse difficoltà di ottobre"

"I lavoratori al 12esimo giorno di presidio scendono in strada per protestare contro l'intransigenza di Whirlpool, trapelata nelle dichiarazioni a mezzo stampa", afferma Antonio Accurso, segretario regionale generale della Uilm Campania, aggiungendo che "le difficoltà indicate dall'azienda oggi sono le stesse che ad ottobre aveva garantito di affrontare con gli investimenti e con il concentramento di tutte le lavatrici alto di gamma a Napoli, una parte si produceva a Comunanza". "Se c'è un correttivo da apportare - conclude il sindacalista - si dovrebbe discutere nello spirito di mantenere gli impegni previsti dall'accordo e non con fantomatiche riconversioni che prima riguardano un soggetto e poi dieci soggetti potenziali. Tutti vogliono investire a Napoli e solo Whirlpool no. È paradossale". "La decisione del ministro Di Maio di revocare gli incentivi alla Whirlpool è un primo passo per porre un freno allo strapotere di quelle multinazionali che fanno shopping di aziende nel nostro Paese, abbandonandole poi al loro destino. Speriamo che questo provvedimento possa essere un deterrente sufficiente ad evitare che Whirlpool chiuda lo stabilimento campano, perché per noi la continuità di quel sito produttivo è una condizione fondamentale per offrire garanzie occupazionali in un territorio già gravato dall'endemica carenza di lavoro", afferma il segretario della Uil Carmelo Barbagallo. "Resta, tuttavia, il problema di fondo: servono provvedimenti strutturali che, da un lato, incentivino comportamenti virtuosi e, dall'altro, scoraggino le multinazionali ad approfittare di tutte le agevolazioni possibili per appropriarsi di un marchio e per poi andarsene insalutati ospiti. A noi interessano investitori che abbiano a cuore le sorti dell'economia reale e non solo delle loro finanze. Una norma del genere creerebbe le condizioni per una crescita effettiva dell'attività produttiva, dell'occupazione e del territorio".

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