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Napoli, cornicione crollato: iniziati i lavori di messa in sicurezza

Campania

L’intervento riguarda due edifici: quello dal quale si è staccato il materiale e lo stabile adiacente. Al termine delle operazioni, le trenta famiglie sgomberate potrebbero fare rientro a casa 

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Sono iniziati questa mattina, lunedì 10 giugno, i lavori di messa in sicurezza dell'edificio, in via Duomo a Napoli, dal quale sabato scorso è crollato un pezzo di cornicione che ha ucciso Rosario Padolino, commerciante 66enne. L’intervento riguarda due edifici: quello dal quale si è staccato il cornicione e lo stabile adiacente. Al termine delle operazioni, le trenta famiglie sgomberate dall’edificio potrebbero fare rientro a casa. La decisione è stata presa dalla Procura di Napoli, che ha sequestrato le facciate dei due stabili. I negozi del tratto di via Duomo interessato dai lavori sono chiusi, così come è fermo il cantiere per il rifacimento della pavimentazione stradale. 

La rete di protezione aerea deteriorata

Sul cornicione era stata collocata una rete di protezione aerea prima dell'incidente. "La rete - ha spiegato un ufficiale dei vigili del fuoco - si era però deteriorata, dopo circa un anno e mezzo dalla sua collocazione, e ha ceduto al peso delle pietre. I lavori di messa in sicurezza del cornicione avrebbero dovuto essere completati molto prima". Il peso delle pietre cadute, secondo la stima di un ingegnere residente in zona, sarebbe di 400-500 chilogrammi. Le continue piogge dei giorni scorsi, sostengono alcuni residenti, avrebbero provocato il distacco dei pezzi di cornicioni. 

Le indagini

Il fascicolo, nel quale, per il momento, si ipotizzano i reati di crollo e omicidio colposi, è stato affidato al sostituto procuratore Stella Castaldo, ma la vicenda e' seguita con particolare attenzione anche dal procuratore Melillo. I carabinieri e la polizia municipale di Napoli, delegati dalla Procura, stanno acquisendo documentazione e ascoltando alcune persone informate sui fatti, per ricostruire l'accaduto. In corso anche l'identificazione di tutti i proprietari delle abitazioni dei palazzi coinvolti. Secondo quanto si è appreso la rete sarebbe stata fatta collocare qualche anno fa, ma non è chiaro se su decisione autonoma dei condomini o se dopo una formale richiesta.