Marcianise, frode fiscale da 9 milioni: 3 imprenditori ai domiciliari

Campania

I tre rispondono di numerosi reati fiscali, tra cui l'emissione di fatture per operazioni inesistenti

Tre imprenditori sono finiti agli arresti domiciliari nel Casertano, su ordine del Gip del tribunale di Santa Maria Capua Vetere, con l’accusa di aver messo a punto una frode da nove milioni di euro. Si tratta di Leone Stefano Cicala, 53enne titolare della Cls srl, società con sede a Marcianise che commercia all'ingrosso bevande non alcoliche, di Abdelmoeti Ahmed Abdelfattah di 29 anni e del 45enne Antonio Caldore. I tre rispondono di numerosi reati fiscali, tra cui l'emissione di fatture per operazioni inesistenti e falsi crediti iva portati a compensazione di debiti tributari.

La frode

Secondo quanto accertato dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere, e dai finanzieri del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Caserta, Cicala avrebbe evaso il fisco attraverso transazioni economiche con le società degli altri due indagati. Tali imprese fantasma, prive di strutture operative, personale e mezzi, avrebbero fornito beni per venti milioni di euro alla Cls, ma solo su carta, emettendo poi fatture per operazioni mai verificatesi. A sua volta la Cls avrebbe rifornito di beni fittizi le due società fantasma, emettendo anch'essa fatture per oltre 20 milioni di euro senza applicare l'Iva. Inoltre, dal 2015 al 2017, la Cls avrebbe compensato, con i crediti Iva accumulati in modo illecito, imposte che doveva all'Erario per 800mila euro. La Finanza ha sequestrato anche denaro e beni dell’imprenditore 53enne.  

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