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Castel Volturno, favori sessuali in Comune in cambio di permessi edilizi: 27 a giudizio

Campania
Immagine d'archivio (ANSA)

La Procura di Santa Maria Capua Vetere ipotizza l'esistenza di un "consolidato sistema corruttivo" che per anni sarebbe stato in vigore nel comune casertano, caratterizzandone la prassi amministrativa 

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Sono 27 le persone che dovranno comparire, il 21 giugno prossimo, davanti al Gup del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere per l'udienza preliminare del procedimento che vede indagati funzionari del Comune di Castel Volturno, in provincia di Caserta, per corruzione. Tra gli arrestati l’11 gennaio scorso, al termine delle indagini della Procura di Santa Maria Capua Vetere e dei carabinieri di Mondragone, anche il dirigente dell'Ufficio tecnico del Comune di Castel Volturno, Carmine Noviello, e il dipendente Antonio Di Bona.

Il sistema corruttivo

Noviello è ritenuto essere la figura centrale di un "consolidato sistema corruttivo" che sarebbe stato in vigore per anni. Secondo gli inquirenti - che hanno iniziato ad indagare nel 2016 sulla base della denuncia di un cittadino che aveva chiesto un'autorizzazione sismica per un complesso residenziale - Noviello e Di Bona, finiti in carcere, avrebbero sistematicamente chiesto e ottenuto denaro e favori in cambio del rilascio di atti e permessi. In alcune circostanze inoltre Di Bona avrebbe chiesto, per lo svolgimento delle proprie mansioni, prestazioni sessuali che si sarebbero consumate anche in Comune.

Gli indagati

Tra gli indagati il comandante della Municipale Luigi Cassandra, il maresciallo Francesco Morrone, il tecnico comunale Giuseppe Russo, e Rosario Trapanese, dirigente dell'Imat (Italian Maritime Academy Technologies), la cui posizione è stata stralciata. "A Trapanese - fa sapere il suo legale - è stato notificato avviso di chiusura indagini ma nei suoi confronti non c'è ancora stata richiesta di rinvio a giudizio da parte della Procura di Santa Maria Capua Vetere".