Napoli, striscioni sui balconi contro Salvini: “Non ti vogliamo”

Campania
Striscione contro il ministro Salvini a Napoli (ANSA)

In diversi quartieri sono comparsi gli striscioni in vista della visita di domani del vicepremier. Si tratta di un’iniziativa spontanea, rilanciata da Potere al Popolo” e dagli attivisti di “Je so pazzo” 

A Napoli, diversi striscioni contro il vicepremier e ministro degli Interni, Matteo Salvini, atteso domani pomeriggio in città per una riunione del comitato provinciale per la sicurezza, sono comparsi in alcuni quartieri: dal rione Sanità allo storico quartiere Materdei, dai Decumani alle Vele di Scampia. Si tratta di una iniziativa spontanea che si alimenta attraverso i social (su Facebook è stato creato un gruppo ad hoc, con una ventina di iscritti) e che oggi è stata rilanciata da Potere al Popolo e dagli attivisti di "Je so pazzo". "Prendi una bomboletta, un telo grande e visibile, scrivi 'Salvini Napoli non ti vuole', esponi lo striscione da una finestra o un balcone di casa", chiedono gli attivisti ai cittadini. Domani alle 18 si terrà una manifestazione in largo Berlinguer "per dire con chiarezza che Napoli non accoglierà mai il ministro dell'odio e del razzismo". Negli ultimi giorni, si sono moltiplicati i casi di scritte contro il leader della Lega: l’ultimo caso oggi a Firenze

Verdi: “Striscioni non siano rimossi”

"Nessuno può impedire il dissenso, fino a quando non trascende in offesa; è uno dei principi base della democrazia. Per questa ragione diciamo un secco 'no' alla possibilità che gli striscioni che criticano Salvini possano essere rimossi in occasione della visita del leader della Lega a Napoli di giovedì 16 maggio. Ovviamente ci riferiamo agli striscioni che contengono critiche espresse civilmente, senza offese o parolacce. Riguardo questi casi chiediamo che sia consentita la loro esposizione e che nessuno intervenga per farli rimuovere". Lo afferma il consigliere regionale dei Verdi Francesco Emilio Borrelli. "A tal proposito - spiega - abbiamo inviato una nota al Prefetto e al Questore per chiedere che forze dell'ordine o vigili del fuoco non intervengano per far rimuovere gli striscioni di dissenso nei confronti del ministro dell'Interno e del suo partito. La libertà di espressione rappresenta un principio fondamentale del nostro ordinamento e a nessuno deve essere consentito di imbavagliare i pensieri altrui che, fino a quando restano nel perimetro dell'educazione, devono sempre essere rispettati".

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