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Camorra, boss Cosimo Di Lauro condannato all'ergastolo

Campania
Foto di archivio (ANSA)

I giudici lo hanno ritenuto colpevole di aver ordinato l'agguato in cui è morto Mariano Nocera, ritenuto affiliato alla famiglia scissionista degli Abbinante durante la faida di Scampia e Secondigliano

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Il boss della camorra Cosimo di Lauro è stato condannato all'ergastolo dai giudici della Corte d'Assise di Napoli. I magistrati hanno riconosciuto il ras di Secondigliano, figlio di Paolo Di Lauro, soprannominato "Ciruzzo 'o milionario", colpevole di aver ordinato l'agguato in cui è morto Mariano Nocera, ritenuto affiliato alla famiglia scissionista degli Abbinante. La Corte ha accolto le richieste avanzate dai Pubblici Ministeri dell'Antimafia Maurizio De Marco e Alessandro D'Alessio. Cosimo Di Lauro è il fratello di Marco Di Lauro, arrestato a marzo 2019 dopo 14 anni di latitanza.

La faida di Scampia e Secondigliano

Il clan Di Lauro è stato protagonista tra il 2003 ed il 2005 di una delle più sanguinarie faide di camorra, nei quartieri dell'area nord occidentale di Napoli, quelli di Secondigliano e Scampia, e alcuni comuni della zona a nord. A scatenare la faida, che vedeva contrapposti i fedelissimi del clan e alcuni ex appartenenti che avevano deciso di mettersi in proprio - da qui il nome di "girati" o di scissionisti - era stato il controllo del traffico degli stupefacenti nella zona di Scampia e di Secondigliano. L'omicidio di Nocera è avvenuto il 2 settembre del 2004, un mese prima dell'agguato mortale a Fulvio Montanino e Claudio Salierno, il quale ha dato inizio alla prima faida di Scampia e Secondigliano tra i Di Lauro e l'ala scissionista guidata dagli Amato-Pagano.