Napoli, omicidio Amendola: il rampollo del clan confessa
CampaniaGaetano Formicola, condannato in primo grado all'ergastolo, davanti ai giudici della corte d'appello ha confessato l'assassinio di Vincenzo Amendola, il 18enne ucciso nel febbraio del 2016
Gaetano Formicola, ritenuto essere il rampollo del clan del 'Bronx', ha ammesso le proprie responsabilità per la morte di Vincenzo Amendola, il 18enne ucciso e poi sepolto nel febbraio 2016 da quelli che credeva essere suoi amici. La confessione di Formicola, condannato in primo grado all'ergastolo, è arrivata durante l'udienza di venerdì 3 maggio del processo d'appello per l'omicidio del giovane. Nel dibattimento è imputato anche Giovanni Tabasco, anch'egli condannato all'ergastolo in primo grado.
L'omicidio
Secondo quanto ricostruito dalla Direzione distrettuale antimafia di Napoli, Formicola decise di uccidere Amendola perché nel quartiere di San Giovanni a Teduccio, dove si è consumata la vicenda, si era diffusa la voce che tra Amendola e la madre di Formicola vi fosse una relazione clandestina nata approfittando della detenzione del marito della donna, il boss Antonio Formicola. Secondo gli inquirenti, il 5 febbraio Formicola attirò il giovane in una trappola e lo uccise sparandogli bruciapelo, poi lo seppellì.
Le indagini
Il cadavere venne ritrovato a mesi di distanza grazie alle rivelazioni di Gaetano Nunziato, che si rivolse alla polizia per il timore di fare la stessa fine di Amendola. Dopo l'omicidio Nunziato usò il cellulare della vittima che gli investigatori tenevano sotto controllo in quanto, in quel frangente, Vincenzo era considerato solo una persona scomparsa. Il ragazzo venne convocato dalla polizia di Stato e al termine dell'interrogatorio i due presunti killer lo contattarono per sapere cosa avesse rivelato agli inquirenti. Fu allora che comprese di essere in pericolo e decise di rivelare ogni particolare alle forze dell'ordine, anche dov'era il corpo dell'amico.
Gli sviluppi del processo
A seguito della confessione resa oggi da Gaetano Formicola, detto 'O' chiatto', il processo è stato rinviato, in attesa di eventuali dichiarazioni di colui che è ritenuto il secondo killer di Vincenzo, Giovanni Tabasco, soprannominato 'Birillino', cugino di Gaetano, che non era in aula.