Napoli, morto al pronto soccorso del San Paolo: sarà disposta autopsia

Campania
Foto di archivio (ANSA)

Eduardo Estatico si era presentato nell'ospedale di Fuorigrotta con forti dolori addominali. È morto sei ore dopo. La famiglia ha sporto denuncia

Sarà l'autopsia, che verrà disposta nei prossimi giorni, a far luce sulla morte di Eduardo Estatico, l'uomo di 72 anni morto sabato 9 febbraio al pronto soccorso dell'ospedale San Paolo di Fuorigrotta, a Napoli, per cause ancora da chiarire. 

La ricostruzione degli inquirenti

Secondo la ricostruzione degli inquirenti, la vittima era già stata portata nello stesso ospedale tre giorni prima con forti dolori addominali. Sarebbe stata la stessa vittima, dopo che gli era stata diagnosticata una influenza, a decidere di non farsi ricoverare. L'uomo era stato portato di nuovo al San Paolo con gli stessi sintomi sabato 9 febbraio, e ha atteso sei ore in pronto soccorso prima di morire. A coordinare le indagini sono i magistrati della VI sezione della Procura della Repubblica di Napoli (procuratore aggiunto Giuseppe Lucantonio), i quali, dopo avere acquisito l'informativa degli investigatori, apriranno un fascicolo.

Il racconto del nipote

"Mio zio stava molto male, ma quando sabato siamo arrivati al pronto soccorso dell'ospedale San Paolo gli hanno assegnato il codice verde. Solo dopo ore è passato al codice giallo, ma quando forse era già troppo tardi". Lo afferma Salvatore Estatico, nipote del 72nne. "C'è stato un errore di valutazione dei medici - spiega Estatico - mio zio aveva dolori atroci all'addome ma il codice assegnato al pronto soccorso, peraltro da un infermiere, senza che nessun medico lo avesse visitato, non gli ha permesso di avere le giuste attenzioni, e solo in serata gli hanno cominciato a fare esami clinici. Ho visto tanta indifferenza in ospedale, si va al pronto soccorso per essere soccorsi non per fare anticamera. Mia zia in quelle ore ha dovuto fare da infermiera al marito, perché non lo hanno accompagnato neanche in bagno dove ha vomitato. Era seduto su una sedia, non arrivava neanche la barella, abbiamo chiesto una coperta e l'infermiere ci ha detto che non ce n'erano". 

La denuncia della famiglia

La famiglia di Estatico ha sporto denuncia: "Alle autorità - sottolinea Estatico - abbiamo descritto tutto l'accaduto: nessuno però ci può dare indietro mio zio ma vogliamo giustizia per lui e per tutti quelli che vanno al pronto soccorso perché non si trovino più in queste situazioni". Pochi giorni prima, ricorda il nipote, al 72enne "hanno fatto un'ecografia. È stato ricoverato un giorno, dal 6 al 7 febbraio. Poi gli hanno diagnosticato una sospetta ernia, dicendo che avrebbe dovuto fare la TAC in una struttura esterna" e "che non era niente di grave", prescrivendogli un antibiotico.

Direttore San Paolo: "Percorso clinico rispettato"

"Abbiamo scritto una relazione su quanto accaduto al paziente, ma c'è un'inchiesta della magistratura, posso solo dire che non ha aspettato sei ore, ma che in cinque ore è stato sottoposto a ecografia, TAC, elettrocardiogramma". Lo afferma Michele Ferrara, direttore sanitario del San Paolo. "L'accesso al pronto soccorso - afferma Ferrara - è avvenuto alle 15.04. Abbiamo tutti i documenti degli esami che gli sono stati fatti", anche quelli che attestatno che "tre giorni prima avesse firmato per lasciare l'ospedale senza ricovero. Al pronto soccorso abbiamo tutti medici di provata esperienza. Purtroppo intorno alle 20 era già in arresto cardiaco. Io non difendo a oltranza i medici dell'ospedale, ma tutti i percorsi clinici onestamente mi sembrano che siano stati rispettati". Ferrara spiega anche le difficoltà del pronto soccorso del San Paolo: "Le carenze numeriche di personale ci sono in tutte le specializzazioni, ma non solo da noi, in tutti gli ospedali napoletani. Spero che con i nuovi concorsi che si stanno aprendo potremo avere più medici per una migliore distribuzione numerica dei turni". 

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